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bene culturale | dipinto |
soggetto | Melchisedec offre il pane ed il vino in un calice |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00037665 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzevia di S. Salvi, 43 |
contenitore | monastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi |
datazione | sec. XVIII ; 1730 (ca.) - 1740 (ca.) [analisi stilistica] |
autore | Conti Francesco (1681/ 1760), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | cm., alt. 175, largh. 116.5, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Abramo; Melchisedec. Figure: soldati. Oggetti: altare; pane. Abbigliamento: religioso; militare. |
notizie storico-critiche | L'inventario del 1881 ricorda che l'opera (già a San Salvi) proveniva dalla Galleria degli Uffizi e l'attribuisce ad un ignoto pittore di scuola veneziana del sec. XVIII; l'inventario del 1890 conferma l'attribuzione definendo il soggetto come sconosciuto e tra parentesi 'un sacrifizio'. Turrini nel 1974/1975 non scioglie il problema del soggetto e avanza l'ipotesi che si tratti di un'opera tardoseicentesca di ambito toscano, fra Ferretti e Gherardini. La scena illustra l'incontro di Melchisedec re e sacerdote cananeo di Salem con Abramo di ritorno, vittorioso, dalla guerra contro i nemici di Lot. "E Melchisedec re di Salem apportò pane e vino, essendo sacerdote di Dio Altissimo, e lo benedisse..." (GEN. 14, 18). Il quadro fu con ogni probabilità eseguito da Francesco Conti, pittore fiorentino ma di cultura cosmopolita. L'alunnato con Simone Pignoni favorì l'apprendimento dello sfumato furinesco, si aggiornò a Roma con Carlo Maratta e a Firenze poteva incuriosirlo l'estrosità del Gherardini. La componente veneta, presente anche in quest'opera,che gli estensori degl'inventari notarono, fu facilmente assimilata dalle testimonianze pittoriche lasciate a Firenze da Sebastiano Ricci nel primo decennio del Settecento. L'opera è avvicinabile alla "Madonna col bambino e tre Santi" (Montecarlo, Pieve di S. Andrea) per la figura del vecchio accostabile al nostro Melchisedec, o alla "Gloria di Santa Caterina d'Alessandria" (Prato, Museo Civico) dove la figura dell'angelo sulla destra è quasi sovrapponibile a quella del giovane in primo piano sulla sinistra, e ancora è da notare come ricorra in molte opere il modo di trattare il cielo oscuro con una illuminazione, che parte sempre dall'angolo superiore destro o sinistro del quadro, con fasce, simili a lance, che raggiano l'immagine in diagonale, lasciando filamenti luminosi quasi fosforescenti sugli incarnati e sulle vesti. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze |
bibliografia | Meloni Trkulja S.( 1985)pp. 83-98; Affreschi Paolo( 1981)pp. 327-328; Museo Civico( 1990)p. 205 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | via di S. Salvi, 43 |
ente schedatore | S17 |
ente competente | S417 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Turrini S.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Agresti R. (1994), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1975 |
anno modifica | 1994; 2006 |
latitudine | 43.803968 |
longitudine | 11.275909 |