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bene culturale | dipinto |
soggetto | Mercurio appare in sogno a Enea |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 11 00263323 |
localizzazione | Italia, Marche, MC, Maceratavia don Minzoni |
contenitore | palazzo, Palazzo Bonaccorsi, via don Minzoni |
datazione | sec. XVIII prima metà; 1700 - 1729 [documentazione] |
autore | Franceschini Marcantonio (1648/ 1729), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 246, largh. 148, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Enea; Mercurio. Armi: elmo; spada. Attributi: (Mercurio) elmo alato. Figure: angelo. Paesaggi: cielo. Abbigliamento: calzari. |
notizie storico-critiche | Il dipinto raffigurante Mercurio appare in sogno ad Enea è attribuito a Marcantonio Franceschini ed è esposto nella Sala di Enea nel Palazzo Bonaccorsi di Macerata. L'artista rappresenta il momento in cui Mercurio appare in sogno ad Enea e lo ammonisce a lasciare Cartagine ricordandogli la missione che il fato gli ha assegnato: raggiungere il Lazio e fondarvi una nuova città. Raffigurato come un giovane atletico il messaggero degli dei indossa un copricapo alato detto petaso, calzari alati e impugna il caduceo: una verga con attorcigliati due serpenti che ha il potere di indurre il sonno. Enea disteso a terra, con lo sguardo rivolto verso Mercurio, sembra spaventato, e con la mano sembra cercare la propria spada con la quale difendersi. Intanto il piccolo Cupido, rappresentato come fanciullo alato, munito di arco e frecce, volge il proprio sguardo verso ciò che sta accadendo al centro della scena. L'artista, allievo dell'autorevole Carlo Cignani, fonda nel 1683 una propria bottega a Bologna; da questo momento in poi la sua attività viene da lui stesso annotata nel taccuino conservato alla Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna. La sua ricca produzione, e l'elevato livello qualitativo hanno fatto di questo artista uno dei protagonisti indiscussi della pittura bolognese tra Seicento e Settecento, ricercato dalla committenza religiosa come dalla nobiltà, attivo nei centri emiliani , quali Bologna, Modena, Parma, ma anche a Genova e Roma. Il successo della sua pittura risiede nella rigorosa forma classicistica ereditata dal suo maestro e portata verso forme di ineccepibile purismo attraverso il recupero della grazia arcadica di Albani e della nitida definizione dei volumi di Domenichino. L'opera s'inserisce all'interno della sua produzione di soggetti profani, tra cui ricordiamo Erminia fra i pastori; Armida scopre Rinaldo addormentato (Torino, Galleria Sabauda, 1707-1709), Cicli di tele con Storie di Apollo, di Diana, e altri tratti dalle Metamorfosi di Ovidio (Vaduz, Liechtenstein), La morte di Adone (Bologna, Pinacoteca Nazionale 1723). |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Marche, PU, Urbino |
definizione | dipinto |
regione | Marche |
provincia | Macerata |
comune | Macerata |
indirizzo | via don Minzoni |
ente schedatore | S70 |
ente competente | S70 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Andreani M.; Funzionario responsabile: Valazzi M.R.Vastano A.; Trascrizione per informatizzazione: Andreani M. (2009) |
anno creazione | 2009 |
latitudine | 43.300431 |
longitudine | 13.454598 |