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Opera d'arte Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia di Calamelli Virgiliotto (notizie 1565), a Modena

L'opera d'arte Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia di Calamelli Virgiliotto (notizie 1565), - codice 08 00229242 di Calamelli Virgiliotto (notizie 1565), si trova nel comune di Modena, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense
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bene culturalepiatto da parata
soggettoMosè fa scaturire l'acqua dalla roccia
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00229242
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, MO, Modenalargo Sant'Agostino, 337
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense
datazionesec. XVI terzo quarto; 1565 (ca) - 1565 (ca) [analisi stilistica; bibliografia]
autoreCalamelli Virgiliotto (notizie 1565),
materia tecnicamaiolica/ smaltura stannifera/ pittura
misurecm, alt. 6.2, diam. 46,
condizione giuridicaproprietà Stato, Soprintendenza per il Patrimonio, Artistico e Etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia
dati analiticiPiatto in maiolica policroma istoriata in stile compendiario. All'interno è raffigurato Mosè che colpisce con la verga una rupe, dalla quale sgorga acqua; ai lati troviamo figure con ciotole, vasi e animali; in secondo piano vi sono tre figure con otri e sullo sfondo un paesaggio; dipinto sullo smalto bianco in turchino e giallo. L'esterno reca monogramma in nesso, in turchino, ripetuto due volte.Personaggi: Mosè. Attributi: (Mosè) bastone. Figure femminili. Figure maschili. Paesaggi: rupe; sorgente; alberi; montagne.
notizie storico-criticheIl soggetto biblico di Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia (Esodo, XVII, 6) trova un'inedita trascrizione stilistica in questo bel piatto di notevole importanza artistica e documentaria, assai noto alla storiografia critica. Attesta i rapporti di committenza da parte degli Estensi con i maiolicari faentini e, nel caso specifico, con Virgilotto Calamelli, uno dei più famosi maestri (documentato dal 1531 al 1570 ca.) che produsse i primi saggi di quello stile definito "compendiario" per i tratti sommari del disegno e l'uso di una tavolozza "languida", a pochi colori, emergente dallo smalto bianco e compatto della maiolica. Fu assegnato dal Venturi (1882) a manifattura faentina e gli studi posteriori ne hanno indicato, sulla scorta dei monogrammi e dei caratteri stilistici, l'appartenenza alla bottega del Virgilotto, talora al maestro stesso ed una datazione attorno al 1560-65 per confronti con esemplari del primo compendiario. Il pittore, un po' parmigianesco nello stile e forse ispirato sul piano iconografico da una xilografia della scuola di Lione (Ravanelli Guidotti C., Le ceramiche della Galleria Estense, Colloqui sulle antiche raccolte estensi (Per un Museo Immaginario Estense), 21 maggio 1987, c.s.) evidenzia notevoli qualità nell'impaginazione e nella vivacità scenica ottenuta con pochi essenziali tratti di colore.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Emilia Romagna, MO, Modena
bibliografiaVenturi A.( 1882)pp. 58-59; Ballardini G.( 1929)pp. 86, 102; Ballardini G.( 1938)pp. 89, 203; Liverani G.( 1942)p. 20; AA. VV.( 1950)p. 65; Liverani G.( 1958); Liverani G.( 1964)pp. 52-54; Liverani G.( 1973)p. 420; AA. VV.( 1984)p. 130; Corradini E.( 1987
definizionepiatto da parata
regioneEmilia Romagna
provinciaModena
comuneModena
indirizzolargo Sant'Agostino, 337
ente schedatoreS28
ente competenteS28
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Righi Guerzoni L.; Funzionario responsabile: Bentini J.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Corti C. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Corti C. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Biondi M. (2012),
anno creazione1987
anno modifica2006; 2012
latitudine44.646037
longitudine10.934481

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