notizie storico-critiche | Sebbene la storia del dipinto, pendant della Raccolta della Manna, da un punto di vista collezionistico sia analoga all'opera del maestro del Romanelli, parzialmente diversa risulta essere la ricostruzione della sua fortuna critica, come ben evidenziato da Anna Lo Bianco. Già lo Scaramuccia, a cui doveva essere ben nota la produzione del pittore suo coetaneo, attribuisce entrambi i dipinti della collezione dal Pozzo alla mano del Berrettini e tale confusione, ripetuta numerose volte, rivela alcuni dati interessanti sulla prassi di bottega, confermati dai documenti stessi. Infatti, i primi anni trenta segnano il momento di massima adesione del viterbese allo stile del maestro che si avvale dell'artista, già molto apprezzato, come collaboratore nelle importanti imprese di Palazzo Barberini. È stato ipotizzato, pertanto, che sia stato lo stesso Cortona a suggerire per la realizzazione della seconda tela il nome dell'allievo e, probabilmente, a incassare, secondo una prassi consueta, una parte dell'alta cifra destinata al Romanelli, dal momento che non risultano acconti o pagamenti a lui direttamente indirizzati. Il dipinto, di cui si conserva un disegno preparatorio passato in vendita da Christie's nel 1982 e studiato da Roberto Ferretti, rappresenta un altro episodio biblico tratto dal libro dell'Esodo (25, 1-9) in cui gli ebrei offrono a Mosè per la costruzione del tabernacolo tutte le loro ricchezze, su cui l'artista indulge con interessanti brani di natura morta. Anche in questo caso, si tratta di un unicum nel panorama del collezionismo sabaudo seicentesco, dal momento che l'unico fugace contatto tra la corte torinese ed il pittore è documentato da un paio di lettere del referendario a Parigi Marchisio indirizzate al ministro Carron di San Tommaso e datate 1655, quando il Romanelli, raggiunta una notevole fama, lavorava alla decorazione dell'appartamento di Anna d'Austria al Louvre. (L. SCARAMUCCIA, Le finezze de' pennelli italiani, Pavia 1674, pp. 157-159; Notizia delle opere di pittura e scultura esposte nel Palazzo della Regia Università, Torino 1820, p. 11; A. BAUDI DI VESME, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1968, Torino, vol. III, pp. 939, 967; R. FERRETTI, A preparatory drawing for one of dal Pozzo paintings of scenes from the life of Moses, in "The Burlington Magazine", CXXVII (1985), pp. 617-621; A. CIFANI, F. MONETTI, Two unpublished paintings by Pietro da Cortona and Giovanni Francesco Romanelli from the collection of Amedeo Dal Pozzo, in "The Burlington Magazine", CXXXVII (1995), september, pp. 612-616; A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, s.p.; A. CIFANI, F. MONETTI, scheda n. 67, in A. LO BIANCO, Pietro da Cortona 1597-1669, catalogo della Mostra (Roma, Palazzo Venezia, 31 ottobre 1997 - 10 febbraio 1998), Milano 1997, pp. 392-393; A. CIFANI, F. MONETTI, The dating of Amedeo Dal Pozzo's paintings by Poussin, Pietro da Cortona and Romanelli, in "The Burlington Magazine", CXLII (2000), pp. 561-564; A. LO BIANCO, scheda n. 85, in F. SOLINAS, I Segreti di un Collezionista. Le straordinarie raccolte di Cassiano dal Pozzo 1588-1657, catalogo della Mostra (Biella, Museo del Territorio Biellese, 16 dicembre 2001 - 16 marzo 2002), Roma 2001, pp. 174-176; L. Faccchin, Raccolte d'arte in palazzo Dal Pozzo dela Cisterna. Schede storico-artistiche, in M. Cassetti-B. Signorelli, Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta in Torino, Torino, 2004, p. 147). |