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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | Mosè salvato dalle acque |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 07 00034805 |
localizzazione | Italia, Liguria, GE, Genovavia Balbi, 10 |
contenitore | palazzo, Palazzo Reale, via Balbi, 10, Sala della Pace |
datazione | sec. XVII ; 1610 (post) - 1662 [NR (recupero pregresso)] |
autore | Romanelli Giovanni Francesco (1610/ 1662), |
materia tecnica | seta/ tessuto/ pittura |
misure | alt. 360, largh. 290, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | La scena raffigurata è incorniciata, sempre in seta dipinta, da motivi fitomorfi, angeli, eroi corazzati, putti e aquile.Personaggi: Mosè; figlia del Faraone. Figure: figure femminili. Oggetti: culla. Architetture: edifici. Fiumi: Nilo. Paesaggi: colline; cielo; nubi. |
notizie storico-critiche | Il dipinto insieme agli altri due, si trovava in Palazzo Durazzo, poi Reale fin dal 1700, infatti sono citati già dal Ratti (1766) come ricorda il Cilento (1984) al quale si rimanda per la vicenda critica e altre notizie. In origine essi furono collocati nella Sala degli "Elementi", nell'ala est del Piano Nobile. Nel 1847, l'Alizeri li cita nella Sala detta degli Arazzi e nel 1875 li cita, sottolineando che "posson svegliar desiderio in qualunque stanza". Infine alla fine dell'800 o inizi del '900, trovarono collocazione nella Sala della Pace, ove vennero bloccati alle pareti da pesanti cornici dorate. L'attribuzione dei dipinti al Romanelli è costante dal Ratti (1766). In effetti, afferma Ciliento, tale attribuzione è confermata da considerazioni stilistiche. Il dipinto riproduce fedelmente sotto il profilo iconografico e coloristico un affresco delle Logge Vaticane attribuito a Giulio Romano, come gli altri due attribuiti ad altri pittori. Il dipinto è un'imitazione, come gli altri due, da arazzo, con una tecnica dei "succhi d'erba""non priva di diffusione nel Sei-Settecento, anche se rara su opere di queste dimensioni". Di particolare qualità e raffinatezza questo dipinto, in cui il pittore risulta estremamente felice, forse facilitato dal soggetto delicato e di sensibilità quasi pre-arcaica. Si ritrova infine quel temperamento tranquillo e disposto verso il raffaellismo che Waterhouse (1962) attribuisce al Romanelli. |
bibliografia | Ratti C. G.( 1766)p. 186; Nouveau Guide( 1842)p. 238; Alizeri F.( 1846)v. II p. 149; Alizeri F.( 1875)p. 443; Casalis G.( 1840)v. VII p. 750; Waterhouse E.( 1962)p. 554; Torriti P.( 1963); Poleggi E.( 1969)p. 74; Rotondi Terminiello G.( 1976)n. 17 p.18; C |
definizione | dipinto |
regione | Liguria |
provincia | Genova |
comune | Genova |
indirizzo | via Balbi, 10 |
rapporto | RAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: derivazione con varianti, Autore opera finale/originale: Pippi Giulio detto Giulio Romano, Collocazione opera finale/originale: RM/ Roma/ Logge Vaticane, |
ente schedatore | S21 |
ente competente | S21 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Lodi L.; Funzionario responsabile: Rotondi Terminiello G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Stellato R. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Stellato R. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1986 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 44.415259 |
longitudine | 8.925664 |