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Opera d'arte motivi decorativi a Arezzo

L'opera d'arte motivi decorativi - codice 09 00260004 si trova nel comune di Arezzo, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Palazzo Bruni-Ciocchi, Via S. Lorentino, 8, Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalepiatto
soggettomotivi decorativi
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00260004
localizzazioneItalia, Toscana, AR, ArezzoVia S. Lorentino, 8
contenitorepalazzo, museo, Palazzo Bruni-Ciocchi, Via S. Lorentino, 8, Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna
datazionesec. XIX seconda metà; 1850 (ca.) - 1899 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia]
ambito culturalebottega eugubina(analisi stilistica; bibliografia)
materia tecnicamaiolica/ lustratura
misurealt. 2.8, diam. 25.4,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Arezzo
dati analiticiPiatto su basso piede in maiolica dipinta in blu, con lustro oro, rosso su impasto rosato; la superficie è ornata a rilievo su modelli cinquecenteschi. Al centro un putto alato stante nudo che regge un caduceo con le due mani. Ai suoi lati due leoni affrontati e due trofei di armi classiche con corazza, scudi e spade. Sotto il putto, un fiore sul quale egli poggia, tra due cornucopie; in alto, il cappello alato di Mercurio appeso a due volute delle foglie di acanto stilizzate che sorgono ai lati del putto. Il pezzo è in pessime condizioni per la cottura dei colori e si presenta come scarto di fornace.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheUn esemplare siglato DS a monogramma attribuito a Domenico Sorbolini a Gubbio a seconda metà del XIX secolo è tra le raccolte del Museo di Faenza Inv. n. 24399 pubblicato da Fiocco-Gherardi, 1989, 2, n. 414. Il nostro esemplare si presenta come tentatico non riuscito nella difficile operazione di cottura dei lustri. Si legge a p. 467 nel testo citato:"a Gubbio la rinascita delle antiche del lustro fu precoce. Nel 1856 fu riscoperto il lustro rosso ad opera di Angelo Fabbri e di Luigi Carocci che lavorava nella fabbrica di Luigi Ceccarelli a Gubbio; il Carocci fu assunto nel 1863 dopo la premiazione a Parigi nel 1862 dalla Ginori a Firenze, lanciando il lustro nelle grandi esposizioni europee. Mastro Giorgio fu il modello cui i ceramisti si riferirono e Domenico Sforzolini riprodusse un piatto con la Maddalena (fig. 151) di proprietà di Francesco Ranghiasci oltre che il nostro piatto a rilievo".
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, AR, Arezzo
definizionepiatto
regioneToscana
provinciaArezzo
comuneArezzo
indirizzoVia S. Lorentino, 8
ente schedatoreS04
ente competenteS04
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Fuchs D. C.; Funzionario responsabile: Casciu S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Meocci F. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Meocci F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1992
anno modifica2006
latitudine43.462177
longitudine11.877183

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