dati analitici | Piano sagomato con angoli vivi, aggettante e modanato. Fascia frontale e laterale con un fregio con candelabre, draghi e girali vegetali; profilata da cornice modinata analoga alla precedente. Fiancate suddivise in due parti, una maggiore ed una minore da cornici rettangolari. In corrispondenza degli angoli, una colonna con fusto liscio, ornato nella parte inferiore da foglie di palma e capitello composito. Poggia su alto zoccolo, sfaccettato in corrispondenza delle colonne. Le pareti interne del camino sono rivestite in ceramica dipinta a vari colori, con prevalenza di giallo ed azzurro con motivi a grottesche.Decorazioni: grottesche. |
notizie storico-critiche | La mostra di camino, secondo quanto riportato nell'inventario compilato nel 1955, compilato a seguito dell'acquisto delle palazzine da parte della Provincia di Torino nel 1952 dalla ex clinica Sanatrix per trasferirvi l'Istituto Provinciale per l'Infanzia, risulta posta nella collocazione originale, ovvero nella "Sala Ristorante", con la seguente indicazione, "caminetto in noce scolpita (in magazzino). Il fatto è supportato dalla presenza nella stessa sala di una console con specchiera con decoro analogo en suite con le porte e le finestre. Da un punto di vista stilistico, la presenza consistente di elementi decorativi, quali i mascheroni ed i motivi vegetali, che riprendono, latatamente le caratteristiche del motivo decorativo rinascimentale della grottesca, ben si inseriscono nel gusto eclettico nell'arredo, caratteristico dell'ultimo quarto del XIX secolo, fatto confermato dalla presenza della data 1890 intagliata sulla parte di fondo della console. Della sala dovevano far parte altri arredi, tra i quali sono state individuate le due consolle con mascheroni oggi collocate nel Padiglione A. Nessun documento è stato sino ad ora rintracciato relativamente alle committenze per l'arredo della lussuosa clinica. Numerosi i confronti per una tipologia ed un decoro apprezzati, a partire dalla stessa committenza del sovrano, Umberto I, a livello internazionale a seguito della circolazione dei modelli nelle Esposizioni Universali, C. Paolini, A. Ponte, O. Selvafolta (a cura di), Il bello "ritrovato". Gusto, ambienti, mobili dell'Ottocento, Novara, 1990, p. 457; M. Cera, L. Melegati, Il mobile italiano dell'Ottocento 1815-1915, Vicenza, 1997, p. 62; L. Morozzi, Il gusto sabaudo alla fine dell'Ottocento. Appunti per la ricostruzione storica dell'arredo negli Appartamenti Imperiali al Quirinale, in L. Caterina, F. Colalucci, A. Ghidoli, M. Lattanzi, L. Morozzi (a cura di), Gli Appartamenti Imperiali nella Manica Lunga, Roma, 1998, p. 89. Fra i produttori torinesi di "mobili artistici", documentati a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, sono da ricordare Celestino Destefanis, diploma con medaglia d'argento all'Esposizione di Torino del 1898 e medaglia d'oro a quella di Parigi del 1900 e la Ditta Minotti, onorata all'Esposizione mondiale campionaria di Roma del 1902 del Diploma di Gran Premio, Croce di merito e medaglia d'oro, Augusta Taurinorum. Torino illustrata nelle sue cose e nei suoi cittadini, Torino s.d. [ma 1902], pp. 121-122. |