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bene culturale | parasta |
soggetto | motivo decorativo a candelabra |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00290432 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzevia di S. Salvi, 43 |
contenitore | monastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, sala 3, parete destra, primo da destra, in basso |
datazione | sec. XVI primo quarto; 1505 - 1513 [bibliografia] |
autore | Graziani Benedetto detto Benedetto da Rovezzano (1474/ 1552), |
materia tecnica | marmo bianco/ scultura |
misure | alt. 240, largh. 29.5, prof. 8, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Decorazioni: motivo a candelabra con mantice; incudine; martello; sega(?); roncola; nastri; squadre; clipeo alato con simboli di S. Giovanni Gualberto (stampella; mitria); sgorbie; protomi leonine. |
notizie storico-critiche | Questo frammento, insieme agli altri esposti nella stessa sala del Museo, proviene dal monumento funebre di San Giovanni Gualberto, eseguito da Benedetto da Rovezzano su commissione di Don Biagio Milanesi, Generale dell'Ordine Vallombrosano. I lavori per il monumento furono interrotti, nel 1513, a causa di dissidi interni all'Ordine stesso. I rilievi fino ad allora eseguiti, abbandonati nel vicino Palazzo del Guarlone, furono deturpati durante l'assedio di Firenze del 1530; quelli che subirono danni minori, furono riutilizzati per l'altare Sernigi in S.Trinita (v. NCTN P.8175), per la cappella di San Giovanni Gualberto nella Badia a Passignano, per l'altare Fanfani in S.Michele a S.Salvi (l'Angelo reggicartiglio sotto la mensa; v. NCTN P28546). Altri marmi, come viene ricordato in un'antica memoria, furono venduti, nel 1562, all'Opera del Duomo, che intendeva riutilizzare il rovescio dei bassorilievi per la pavimentazione del Duomo. Quattro di questi marmi furono acquistati anche dal Granduca, e collocati in Palazzo Pitti: da qui, furon poi mandati, nel 1746, nelle RR.Gallerie degli Uffizi. A questo punto, si ritenne necessario un restauro integrativo, in stucco, che avrebbe dovuto eseguire lo scultore Francesco Carradori. Tuttavia, nel 1805, l'allora Direttore delle Gallerie, Puccini, preferí mantenere i marmi cosí come si trovavano. Nel 1822, il suo successore, Giovanni degli Alessandri, riuní gli altri pezzi che ancora erano rimasti all'Opera. Tutti insieme furon collocati, verso il 1865, nel Museo del Bargello, e da qui sarebbero stati successivamente trasportati, intorno al 1930, a San Salvi. La sistemazione attuale, all'interno del museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, non pretende di riprodurre l'assetto originario del monumento, che tuttavia è possibile ricostruire attraverso le notizie riportate dal Vasari. Nelle "Vite", infatti, si legge che la sepoltura prevedeva un "grandissimo numero di figure tonde e grandi quanto il vivo", le quali dovevano esser poste entro nicchie tramezzate da pilastri decorati con fregi e grottesche, al di sotto delle quali doveva stare un basamento alto un braccio e mezzo, con storie della vita di San Giovanni Gualberto. |
bibliografia | Arte storia( 1979)pp 32-35; Luchs A.( 1974)pp. 362-369; Vasari G.( 1878-1885)pp. 532-533; Luporini E.( 1964)pp. 128-131; Padovani S./ Meloni Trkulja S.( 1982)pp. 44-45 |
definizione | parasta |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | via di S. Salvi, 43 |
ente schedatore | L. 41/1986 |
ente competente | S417 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Bulgarini F.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bellini F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1988 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.803968 |
longitudine | 11.275909 |