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bene culturale | gemma |
soggetto | Muzio Scevola |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 08 00285729 |
localizzazione | Italia, Emilia Romagna, MO, Modenalargo Sant'Agostino, 337 |
contenitore | palazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense, cassetto 16 |
datazione | secc. XVI/ XVII ; 1500 (ca) - 1699 (ca) [analisi stilistica] |
ambito culturale | produzione italiana(analisi stilistica) |
materia tecnica | corniola |
misure | mm, largh. 10.5, lungh. 12.5, sp. 3 |
condizione giuridica | proprietà Stato, Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia |
dati analitici | Corniola arancione. Forma subcircolare; Zwierlein-Diehl 7. Muzio Scevola in armatura, completa di clamide che ricade abbondantemente sul dorso, stante sulla gamba d., quasi frontale, con capo volto a d., indossa un elmo crestato e tiene nella d. un' asta-lancia, a cui si appoggia; la mano s. è protesa sopra un braciere, adorno di ghirlande, da cui fuoriescono copiose fiamme, che si trova nel campo a d. Linea di base.NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | La gemme risulta intagliata con cura, evidente nella realizzazione dei particolari dell'abbigliamento e del braciere, e si discosta dai prodotti di massa della glittica di età moderna, ben documentati anche nella Raccolta Estense, che risultano di manifattura decisamente corrente (cfr. AG Wien III, taf. 205-207, nn. 2649 ss.). Il soggetto, che occupa interamente il campo, tanto che la parte superiore dell'asta-lancia pare fuoriuscire, rientra tra le raffigurazioni di Muzio Scevola. Secondo E. Zwierlein-Diehl a partire dal XVI, ma soprattutto nel XVII-XVIII secolo, si diffondono nel repertorio glittico nuovi tipi iconografici che non riprongono modelli antichi, ma illustrano piuttosto episodi noti dalla letteratura classica, come quello di Muzio Scevola, tramandato soprattutto da Livio (Zwierlein-Diehl E., Antike Gemmen und ihr Nachleben, Berlin 2007, p. 292). Per il motivo, cfr. AGDS I/3, Muenchen, tav. 255, n. 2728 (lapislazzuli, attribuito III/IV sec. d.C.); AGDS III, Goettingen, tav. 58, n. 348 (calcedonio, attribuito tardo III sec. d.C.); Mandrioli Bizzarri 1987, p. 147, n. 287 (eliotropio, attribuito III-IV sec. d.C. o XVII-XVIII secolo?). Tra le gemme della Galleria Estense di Modena esso è attestato altre sei volte: nn. 26 (= 00285276), 100 (= 00285350), 305 (= 00285555), 432 (= 00285682), 474 (= 00285724), 1051 (= 00286301). |
definizione | gemma |
regione | Emilia Romagna |
provincia | Modena |
comune | Modena |
indirizzo | largo Sant'Agostino, 337 |
ente schedatore | S28 |
ente competente | S28 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Corti C.; Funzionario responsabile: Giordani N.; Aggiornamento-revisione: Biondi M. (2012), Referente scientifico: Giordani N.; |
anno creazione | 2007 |
anno modifica | 2012 |
latitudine | 44.646037 |
longitudine | 10.934481 |