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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | paesaggio con pastorelli |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00137732 |
localizzazione | Italia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso) |
contenitore | castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile: sala della musica, parete destra |
datazione | sec. XVIII metà; 1740 - 1760 [bibliografia] |
ambito culturale | ambito piemontese (?)(analisi stilistica) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 163, largh. 103, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Cornice lignea dorata. Il dipinto raffigura una capra e quattro pecore ai piedi di un grande albero con un giovane pastore seduto ed un altro in piedi che suona il piffero; nello sfondo boschi e colline.Figure: fanciulli. Strumenti musicali: flauto. Animali: capra; pecore. |
notizie storico-critiche | Il dipinto presenta analogie stilistiche e tematiche con altri ovali presenti nel castello, raggruppabili in due serie di formato diverso, dei quali non è nota la committenza. Non sappiamo infatti se originariamente facessero parte delle collezioni della casa regnante, della famiglia San Martino d'Agliè o se siano stati acquistati e portati in questa sede in epoca relativamente recente. La loro collocazione storica in molti casi è ignota: di alcuni sappiamo soltanto che nel 1890 si trovavano nella "Villa ducale di Stresa", acquistata dalla duchessa Maria Elisabetta di Sassonia nel 1878 e ceduta nel 1913. Negli inventari storici spesso questi dipinti, rappresentanti scene bucoliche con pastori e bestiame, vengono attribuiti in maniera generica alla scuola del Crivelli. La critica ottocentesca e buona parte di quella novecentesca del resto rinunciarono alla distinzione delle diverse mani di Angelo Maria e Giovanni Crivelli, assegnando tra le tematiche da loro trattate anche le scene agresti. In realtà nel corso della ricerca effettuata non si sono trovate opere documentate ai Crivelli con soggetti simili. Soltanto nella monografia di Arisi su Felice Boselli (Piacenza 20 aprile 1650- Parma 23 agosto 1732) sono pubblicate cinque tele in collezione privata piacentina confrontabili con le nostre, attribuite una a Boselli insieme a Giovanni Crivelli detto il Crivellino (Milano ?-1760) e le altre al pittore milanese. L'ipotesi di Arisi infatti prevedeva un lungo periodo di apprendistato del Crivellino nella bottega del maestro, tra il 1721 e il 1732, recentemente messa in discussione nel catalogo "Settecento lombardo" del 1991, a cura di R. Bossaglia e V. Terraroli, in cui si ritiene "strano che in un momento in cui la bottega di padre e figlio Crivelli doveva essere in piena attività e successo a Milano, uno dei due se ne stia distaccato e per un così lungo periodo" (p. 250). In questa sede si preferisce lasciare un'attribuzione generica ad "ambito piemontese?", dal momento che l'autore rivela una buona conoscenza della cultura figurativa lombarda ed in particolare, per quanto riguarda le tematiche agresti, alla produzione di Francesco Londonio (1723-1783), di cui però non si conoscono opere autografe in collezioni piemontesi, divulgata su vasta scala dalle incisioni.Nella scheda cartacea Barbara Fioravanti riferisce che "non è possibile identificarlo con certezza negli inventari precedenti: potrebbe far parte di un gruppo di dipinti acquistati a S. Giorgio prima del 1843 (ovali con bestiame al pascolo Inv. 1843 p. 2)". In effetti l'inventario del 1842 "Parte seconda contenente la descrizione di tutti i mobili fissi ed infissi di proprietà di S. M. La Regina Maria Cristina" denuncia la presenza nel "n. 72 Camerone attiguo già serviente di stato per li Drammatici" dei "quadri che non hanno ancora una precisa destinazione, e sono n. 54 quadri tra grandi e piccoli acquistati a S. Giorgio cioè 3 Tre quadri grandi quadrilunghi con cornice dorata rappresentanti casolari e bestiami 2 Due altri più grandi ancora simili ai suddetti ma guasti e smontati, la cornice è pure dorata, ma trovasi in otto pezzi 2 Due altri grandi ovali rappresentanti Bestiame al pascolo" ma le ridotte dimensioni di questo dipinto ovale inducono a ritenere improbabile tale ipotesi. Inoltre è documentata la provenienza dalla Villa ducale di Stresa, da cui fu prelevata nel 1913. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Piemonte, VB, Stresa |
altre attribuzioni | Crivelli Angelo Maria detto il CrivelloneCrivelli Giovanni detto il Crivellino |
bibliografia | Bossaglia R./ Terraroli V.( 1990)p. 250; Arisi F.( 1973); Biancolini D./ Gabrielli E.( 2001)p. 66; n. 371 p. 99 |
definizione | dipinto |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Agliè |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Fioravanti B.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: Traversi P. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1991 |
anno modifica | 2002; 2006 |
latitudine | 45.366166 |
longitudine | 7.775800 |