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Opera d'arte paesaggio con rovine, la Geometria, grottesche, paesaggio con alberi e rov ine, telamone di Savini Salvio (notizie 1580-1609), a Perugia

L'opera d'arte paesaggio con rovine, la Geometria, grottesche, paesaggio con alberi e rov ine, telamone di Savini Salvio (notizie 1580-1609), - codice 10 00077907 di Savini Salvio (notizie 1580-1609), si trova nel comune di Perugia, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, Villa del Cardinale, NR (recupero pregresso), interno, piano primo, salone principale, parete N-E
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bene culturaledecorazione pittorica, ciclo
soggettopaesaggio con rovine, la Geometria, grottesche, paesaggio con alberi e rov ine, telamone
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00077907
localizzazioneItalia, Umbria, PG, PerugiaNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, Villa del Cardinale, NR (recupero pregresso), interno, piano primo, salone principale, parete N-E
datazionesec. XVI ultimo quarto; 1575 - 1599 [analisi stilistica; contesto bibliografia]
autoreSavini Salvio (notizie 1580-1609),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
condizione giuridicaproprietà Stato, NR (recupero pregresso)
dati analiticiA sinistra, cornice poligonale con cimasa sagomata ornata da mascherone e festoni, con volute sui lati su cui sono addossati 2 busti femminili, con base con testina centrale e sfingi alate alle estremità laterali; include paesaggio rupestre con rovine attaccate da rampicanti in primo piano e su ll'altura verso il fondo/la Geometria come figura femminile assisa con i c apelli acconciati in trecce raccolte; ha tunica gialla con sciarpa e manic he azzurre, e drappo verde sulle gambe; col volto girato all'indietro, sos tiene alla sua ds un perpendicolo e una tavola con figure geometriche, ind icando colla sn il poligono/motivi a grottesche con ibrido teratomorfo, ar pia e clipeo ovale con figura femminile/paesaggio rupestre con alberi e ro vine sulla ds, inserito entro cornice mistilinea a profilo sagomato su cui poggiano 2 ninfe e 2 putti alati motivi a grottesche analoghi ai precenti figura tronca di telamone frontale, con terminazione architettonica a pie dritto con voluta.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheI molti raffinati paesaggi con rovine classiche inseriti nella decorazion e, anche al piano terreno, pur riproponendo la simbologia della caducità d elle opere umane, manifestano soprattutto il rinnovato interesse per le an tichità romane che contraddistingue la cultura cinquecentesca, portando gr adualmente alla rappresentazione fine a se stessa di questo soggetto, dest inato a diventare un "genere" estremamente apprezzato, esaltato nel secolo XVIII. Per quanto concerne invece la tipologia del "quadro riportato" dipinto com e inganno ottico, è interessante accennare al fatto che il vedutista e qua draturista perugino Agostino Tassi (1566ca.-1644) praticò con grande succe sso, soprattutto a Roma, questo particolare genere pittorico (v. G.B.Passe ri, Il libro delle Vite de Pittori Scultori et Architetti, 1678 ca.). Riguardo alla figura allegorica centrale, essa aderisce alla descrizione c he il Ripa dà della Geometria (Ripa, 1593,p.158) che reca il "perpendicolo " in cui "si rappresenta il moto, il tempo, e la gravezza dei corpi". Nell'alta fascia decorata, che occupa circa un terzo dell'estensione total e delle pareti della sala - aumentata grazie allo sfondamento del soffitto includendovi nell'altezza piano normale e mezzanino-, il ritmo della figu razione è scandito da colonne sui lati N-O e S-E, e da paraste sui lati O ed E, presso le quali sono collocate le monumentali figure femminili. Esse interpretano due tematiche allegoriche differenti ma complementari: sui l ati corti del salone sono rappresentate le virtù che contraddistinguono il Cardinale e il suo illuminato governo; su quelli lunghi, le Arti Liberali del Trivio e del Quadrivio, favorite dall'opera del grande mecenate, cui tributano onore. E' il climax del discorso celebrativo che informa l'inter o programma decorativo della Villa. L'ormai prossimo intervento di restaur o potrà forse ancor meglio chiarirne la portata, restituendo le eventuali iscrizioni incluse nei cartigli o il significato di quelle oggi solo parzi almente leggibili. Potrà inoltre eliminare tutte le alterazioni subite nel tempo da questi affreschi, in particolare quelli della parete di N-E, e r ipristinare l'originario impatto visivo, oggi compromesso dalla sconcertan te nudità della porzione inferiore delle pareti, private del loro rivestim ento originario. Potrà segnare infine un momento forse decisivo nell'ambit o della vicenda attributiva, ormai generalmente orientata sul nome del Sav ini (v. scheda n. 00076327) oltre che per le affinità stilistiche con gli affreschi autografi di Città della Pieve, anche per l'individuazione di u na sigla "SS", oggi confusa tra le cifre della tavola dell'Aritmetica sull a parete S-O, e di una data, 1581, in un particolare della figurazione con tigua, attualmente illegibile (v. Vagaggini, 1985-6, p.97). Ma proprio in ambito attributivo, rimane a nostro avviso da valutare il se gno evidente, come già accennato per alcune grottesche della Villa, di una matrice stilistica finora mai indicata che può invece fornire anche una p lausibile definizione delle origini artistiche e del bagaglio culturale de l Savini. In questo senso, nei relativi studi, viene segnalato un debito f ormativo nei confronti del Circignani (Sapori, 1982, p.55-6), o vengono ev idenziate qualità di derivazione senese -cromatismo, cangiantismo e dissol venze alla Beccafumi- riferite ad un possibile alunnato presso Bernardino Barbatelli (1550-1600). D'altra parte, il soggiorno del Savini a Roma (158 4-90) per l'importante commissione della pala con la "Predica del Battista " per la chiesa di S.Giovanni dei Fiorentini, dove lo aveva introdotto il Circignani, lascia presumere ulteriori contatti con la cultura senese: pro prio il Circignani aveva accanto a sè Cristoforo Roncalli allievo aggiorna to sulle novità senesi e vicino al Casolani. Sono state inoltre rilevate (Sapori, 1993, p.227) analogie linguistiche co lla pittura fiorentina dell'ottavo decennio, con Giovanbattista Naldini (1 537-1591) -al quale era stata attribuita la pala di S.Giovanni dei Fiorent ini, risultata poi invece autografa del Savini- e soprattutto col naldinia no Giovanni Balducci (notizie dal 1580). Ma, come anticipato, un ulteriore elemento va a questo punto indicato, in particolare a proposito delle grandi figure del Salone della Villa. Nel lo ro equilibrio tra monumentalità e sensualità, tra definizione grafica e se nsibilità cromatica, richiamano ancora quella matrice bronzinesca certo ac quisita attraverso una formazione fiorentina influenzata dal grande protag onista del II manierismo fiorentino, Alessandro Allori (1535-1607). Dopo l a morte nel 1572 del maestro Bronzino, e 2 anni dopo del Vasari, è lui ad egemonizzare la scena artistica della corte medicea, continua in OSS - Annotazioni.
committenzaDella Corgna Fulvio cardinale (1575/ 1583)
bibliografiaVasari G.( 1906)v. VII, pp.606-608; Lupattelli A.( 1895); Canuti F.( 1926)pp.275-280; Sapori G.( 1982)pp.27-61
definizionedecorazione pittorica
regioneUmbria
provinciaPerugia
comunePerugia
toponimoColle Umberto (frazione)
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Cannistrà A.; Funzionario responsabile: Abbozzo F.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tassini A. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tassini A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2001
anno modifica2006
latitudine43.136300
longitudine12.394855

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