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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | Pietà |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 18 00109766 |
localizzazione | Italia, Calabria, CS, CosenzaVia G. B. Gravina |
contenitore | palazzo, museo, Galleria Nazionale, Palazzo Arnone, Via G. B. Gravina, Galleria Nazionale, interno |
datazione | sec. XVI terzo quarto; 1572 - 1572 [iscrizione] |
autore | Pino Marco (1517-1522/ post 1579), |
materia tecnica | tavola |
misure | cm., alt. 222, largh. 177, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | La tavola, realizzata con tecnica mista, raffigura la Madonna con Cristo il Cristo morto, la Maddalena e S. Giovanni. Modificata a centina nella parte superiore per un successivo adeguamento ad altra inquadratura, si presenta in cattivo stato di conservazione a causa di un'avventata pulitura che, eseguita in anni lontani e non documentata, ha prodotto un fitto reticolo a 'coda di coccodrillo' della pellicola pittorica, rimasta pressoché intatta sul perimetro per la possibile presenza di una cornice.Personaggi: Madonna; Cristo; Maddalena; S. Giovanni. Figure: testine alate. |
notizie storico-critiche | Ricostruire la vicenda storica di questa tavola appare molto complesso. Giorgio Leone (2003) ha seguito le tracce documentarie che permettono di far luce, anche se parzialmente, sulle vicende relative all'opera. In un manoscritto di Eugenio Arnoni risalente al 1874, ma pubblicato postumo, è riportata la notizia che era collocato "nella Camera del Consiglio del Tribunale Civile" (Palazzo Arnone) un quadro "stupendo del De Pino [...] che rappresenta Cristo morto" (Arnoni 1994). L'opera era giunta in questo luogo in seguito alla legge del 7 luglio 1866 del governo italiano, riguardante la soppressione dei conventi e dei monasteri e qui rimase fino al 1940, quando, insieme ad altri manufatti, fu ceduta alla locale Soprintendenza. Non è stato però possibile risalire con esattezza alla collocazione originaria dell'opera, forse realizzata per qualche edificio cittadino appartenente ad un ordine religioso direttamente interessato dalla soppressione, come ad esempio quello dei Francescani o dei Minimi. Maria Pia Di Dario Guida (1975) avvicina questa Pietà a quella della cappella Mattei nella chiesa romana dell'Aracoeli, assegnata dalla Borea (1962) alla fase estrema dell'artista. Il dipinto mostra quei caratteri stilistici legati ad esiti controriformistici come allungamento e deformazione delle figure, ama anche colori di ascendenza beccafumiana e la 'linea serpentinata' di eredità michelangiolesca. |
altra localizzazione | luogo di collocazione successiva: Italia, Calabria, CS, Cosenza; luogo di collocazione successiva: Italia, Calabria, CS, Cosenza |
bibliografia | Borea E.( 1962)pp. 44, 51; Di Dario Guida M. P.( 1975)pp. 116-120; Previtali G.( 1978)p. 79; Strinati C.( 1982)pp. 42-46; Di Dario Guida M. P.( 1983)p. 250; Leone de Castris P.( 1987)p. 490; Bartalini R.( 1988)pp. 189-190; Di Dario Guida M. P.( 1992)pp. 3 |
definizione | dipinto |
regione | Calabria |
provincia | Cosenza |
comune | Cosenza |
indirizzo | Via G. B. Gravina |
ente schedatore | S112 |
ente competente | S112 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Primicerio A.; Funzionario responsabile: Iannace R.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tufaro R. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tufaro R. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 2005 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 39.290705 |
longitudine | 16.261770 |