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bene culturale | gruppo scultoreo, elemento d'insieme |
soggetto | PLUTONE |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00039552 - 1 |
localizzazione | Italia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale |
contenitore | reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, Piano terreno, sala 4, armadio 7, scaffale C, inv. C86/ IV 8 B 472 |
datazione | sec. XVIII ; 1780 (ca.) - 1780 (ca.) [bibliografia] |
ambito culturale | manifattura parigina, esecuzione(analisi stilistica) |
materia tecnica | biscuit |
misure | mm., alt. 314, largh. 133, diam. 127, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Nudo, stante, con le due mani impugna il manico del tridente; poggia su un basamento roccioso con nubi e lingue di fuocoNR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | Trovate in due diversi scaffali e accorpate ai centrotavola di Nast, questi due pezzi presentano caratteristiche stilistiche e culturali che li eccepiscono dalle serie omogenee di figure mitologiche di Palazzo Reale e li avvicinano ad una figura isolata di "Marte" (F. CORRADO, in Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra a cura di A. GRISERI e G. ROMANO, Torino 1986, scheda n. 126, pp. 292-293), ciò che induce a postulare l'esistenza di due gruppi di divinità già smembrati negli inventari più antichi. Rispetto alle figurine di Nast, questi biscuits denotano un momento culturale precedente, che si richiama al modello di Nettuno del 1769 conservato presso la manifattura di Sèvres e pubblicato da E. BOURGEOIS (Les biscuits des Sèvres au XVIIIe siècle, Parigi 1908, tomo II, p. 13), ma si avvicina alle esperienze di trasposizione interpretativa e inventiva di reminiscenze classiche in cui si esercitavano gli scultori dell'atelier di Boizot a Sèvres e la schiera dei suoi imitatori parigini. Accanto alla venerazione per la statuaria antica i pensionanti dell'Accademia di Francia a Roma tributavano un'aperta ammirazione verso gli artisti del Cinquecento e del Seicento: Le Lorrain copiava il Carracci della Galleria Farnese, Caffieri studiava Giambologna, Adam, Pigalle, Falconet, Slodtz - il maestro di Boizot - si nutrivano di Bernini (V. BEYER, La sculpture, in Louis XV. Un moment de perfection de l'art français, Parigi 1974, p. 59; R. WITTKOWER, La scultura raccontata da Rudolf Wittkower. Dall'antichità al Novecento, Torino 1985, pp. 245-269). Affinità dei due biscuits con le figure di Boizot si manifesta anche nel principio compositivo della forma. organizzata in funzione di molteplici punti di vista, nel bilanciato contrapposto delle masse, nell'amore per la linea serpentinata che esprime armonia e sottolinea la misurata espressione di movimento. |
bibliografia | Corrado F.( 1986)p. 292; Bourgeois E.( 1908)t. II, p. 13; Beyer V.( 1974)p. 59; Wittkower R.( 1985)pp. 245-269 |
definizione | gruppo scultoreo |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Torino |
indirizzo | Piazzetta Reale |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Corrado F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Trascrizione per informatizzazione: Fratini M. (2000); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Severino M. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1986 |
anno modifica | 2007 |
latitudine | 45.072658 |
longitudine | 7.686346 |