notizie storico-critiche | Restaurata nel 1790 a cura dell'Edwards, nuovamente foderata nel 1950 da M . Pellicioli. Si trovava originariamente nella chiesa di Santa Maria dei C rociferi sopra una della pareti laterali della cappella maggiore, sul cui altare vi era l'"Assunta" dello stesso Tintoretto, di fronte a un perduto dipinto dello Schiavone. Distrutta la chiesa dei Crociferi ed edificata qu ella di Santa Maria dei Gesuiti nel 1715-30, il dipinto venne collocato ne lla sacrestia. Presentandosi il pericolo di vendita a un istituto stranier o, fu devoluto alle Gallerie con decreto del 3 dicembre 1906 e consegnato il 21 marzo 1907 (Moschini Marconi 1962). Il Ridolfi (1648) ricorda 1'oper a eseguita "in concorrenza dello Schiavone", o come addirittura nota il Bo schini (1664) "ad imitazione della maniera dello Schiavone... operò... un quadro della Circoncisione di Nostro Signore, situando la mensa ove si app oggia il Sacerdote & la Vergine, che tiene tra le braccia il bambino, in t ale maniera accomodata, che per di sotto si veggono alcune figure lontane & un giro di architettura, che ne forma un sito curioso e pellegrino che d i gran fatto superò 1'emulo suo...". Tuttavia, come osserva giustamente la Moschini Marconi, perduto il dipinto schiavonesco, è difficile misurare l a portata di tale affermazione, anche perché questo non sembra affatto ric hiamare i modi dello Schiavone, altre volte "ben altrimenti accolti" da Ja copo. Piuttosto si lega ad altre opere della metà o degli inizi del sesto decennio, come sostiene la maggior parte della critica (Coletti 1940; Tiet ze 1948; Pallucchini A. 1969; De Vecchi 1970; Pallucchini, Rossi 1982), me ntre per la Moschini Marconi è vicina alle "Nozze di Cana" del 1561, già n el refettorio degli stessi Crociferi e ora nella sacrestia della Salute. E ' stato spesso sottolineato il legame con la "Presentazione di Maria" dell a Madonna dell'Orto, con cui ha in comune la visione da sottinsù, la scult orea resa volumetrica e le torsioni tipicamente manieristiche. Ma la prima si svolge all'esterno, la seconda all'interno del tempio di Gerusalemme, immaginato circolare, a due ordini, con paraste corinzie alternate a nicch ie con statue. La gradinata è desunta dal dipinto votivo della famiglia Ve ndramin di Tiziano alla National Gallery di Londra. Vi è descritto il risc atto del primogenito e la purificazione della madre a 40 giorni dal parto (Luca 2, 21-38). Maria presenta il Bambino al sacerdote Simeone, alla sua destra Giuseppe, sull'altare stanno le due tortore o i due giovani colombi , prescritti dalla legge mosaica come offerta per i poveri; per i ricchi, come il giovane di spalle, era d'obbligo un agnello. Una luce calda illumi na l'ambiente, rivelando il volto della Vergine e il piccolo Gesù, sul cui capo brilla una stella "segno... di santità unica" (Manno 1994). La rifle ttografia ha rivelato che al di sotto della botticella era stato dipinto u no stemma di dimensioni maggiori. E' probabile che il dipinto avesse in or igine un'altra destinazione e che in un secondo momento venisse acquisito dalla Scuola dei Botteri, che aveva la sede sociale nelle vicinanze della chiesa dei Crociferi e che era appunto sotto il titolo della "Purificazion e della Vergine". Nella mariegola, conservata al museo Correr, nell'ottobr e 1715 è infatti scritto: "che il quadro della Purificazione di M.a V.e di raggione di d.a Arte, che stava per avanti ad un lato della Cappella Magg iore, sia et habbi ad esser posto, e conservato nella d.a Capella da farsi , col segnale dell'arte stessa, come in detto quadro s'atrova". Un disegno degli Uffizi, 12953 F, "Studio di donna con un bambino in braccio", che c orrisponde alla figura della Vergine, già ritenuto copia di scuola (Tietze , Tietze Conrat 1944) o vicino a Domenico (Forlani 1956), è stato più rece ntemente riproposto come opera autografa (Rearick 1976), opinione accolta, pur con qualche dubbio, dalla Rossi (1982). |