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Opera d'arte putti alati e ghirlande di Crosato Giovanni Battista (1697/ 1758), Gilli Anna Caterina (notizie 1729-1751), a Torino

L'opera d'arte putti alati e ghirlande di Crosato Giovanni Battista (1697/ 1758), Gilli Anna Caterina (notizie 1729-1751), - codice 01 00200829 - 0 di Crosato Giovanni Battista (1697/ 1758), Gilli Anna Caterina (notizie 1729-1751), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 24, Camera da lavoro della Regina, parete sud
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bene culturaleporta, opera isolata
soggettoputti alati e ghirlande
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00200829 - 0
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale
contenitorereggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 24, Camera da lavoro della Regina, parete sud
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1733 (ca.) - 1733 (ca.) [bibliografia; documentazione]
ambito culturaleambito piemontese, esecuzione(analisi stilistica)
autoreCrosato Giovanni Battista (1697/ 1758), Gilli Anna Caterina (notizie 1729-1751),
materia tecnicatavola/ pittura a oliolegno/ intaglio/ doraturaferro/ battitura
misurealt. 308, largh. 130, prof. 4,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiPorta a due battenti, ognuno dei quali suddiviso in cinque riquadri dipinti attorniati da motivi decorativi.Decorazioni: fiori; putti.
notizie storico-criticheL'intera stanza è decorata secondo un progetto iconografico elaborato da Filippo Juvarra nell'ambito dell'allestimento delle sale al primo piano verso nord-est su commissione de Carlo Emanuele III. Le varie scene, in cui sono rappresentati putti allegorici e mazzi di fiori, furono realizzate su zoccolo, paracamino, porte e tele collocate in rivestimenti da parete. Clemente Rovere nel 1858 descrisse gli intagli e lo zoccolo della camera da lavoro della Regina, attribuiti ad Ignazio Carlone e Giuseppe Bolgiè, e i "pregevoli. . . dipinti dell'imbasamento stesso e dei sguanci delle finestre, ove i rinomati fratelli Domenico e Giuseppe Valeriani rappresentarono La Virtù e le Arti liberali in forma di puttini, ed Anna Gili dei fiori formanti ghirlande, cascate e festoni". Non furono pubblicati nuovi studi sulla decorazione della stanza fino al 1961, quando Andreina Griseri segnalò un pagamento (già citato da Fiocco a p. 24) per formulare la sua ipotesi attributiva, secondo cui "i dipinti degli sguanci delle finestre e delle porte con puttini che rappresentano simboli di amore, già attibuiti ai Valeriani" sarebbero da ritenersi opera di Crosato insieme al "paracamino con Puttini che si scaldano" mentre lo zocccolo con "i puttini dipinti su fondo oro" spetterebbero "ad un aiuto del pittore veneto" (cfr. catalogo della mostra del Barocco piemontese). Le fonti archivistiche furono spesso menzionate dalla critica successiva con diverse interpretazioni: in realtà i documenti del 1733 riferiscono di un intervento del pittore Valeriani, presumibilmente il figurista Giuseppe, per lo zoccolo rappresentante "le Virtù ed Arti liberali in figure di puttini", della Gili per "bocheti, ghirlande e cascate di fiori e frutti" e di Crosato per "quattro laterali di finestre, due porte ed altri lavori di pittura". Un elemento di confusione per l'identificazione delle varie individualità coinvolte fu il paracamino che raffigura "Venere nella fucina di Vulcano", commissionato al Crosato per il Gabinetto della Toeletta della Regina dove si trova tuttora, citato nel pagamento insieme alle altre pitture della stanza. Il soggetto allegorico del paracamino della camera da lavoro, in cui è raffigurato anche un braciere, fu scambiato per l'episodio mitologico e l'attribuzione al Crosato estesa agli altri dipinti della stanza. ; La porta a due battenti presenta intrecci di linee quasi a grottesca che incorniciano cinque pannelli dipinti su ogni anta, in cui si susseguono (simmetricamente dal basso verso l'alto) una ghirlanda di fiori, un puttino con attributi allegorici, un bouquet di fiori, un altro puttino ed ancora una ghirlanda. Sulla base dei documenti dunque l'attribuzione delle scene dipinte è da ascrivere a Giovanni Battista Crosato per le raffigurazioni dei puttini e ad Anna Caterina Gili per mazzi e ghirlande di fiori. Durante la ricerca compiuta sulle fonti archivistiche relative a Palazzo Reale sono stati schedati informaticamente sia il pagamento a Crosato sia quello alla Gili, per cui si rimanda alle schede nn. 105422 e 105424 compilate da Sonia Damiano per una lettura integrale dei documenti. Non sono noti al momento gli autori della parte di minuseria della porta, attribuita a maestranze piemontesi, probabilmente qualcuno degli "esponenti di generazioni familiari con esperienza secolare" elencati da Gritella nel testo in bibliografia (cfr. G. Gritella, "Juvarra", v. II, p. 255), anche se Rovere riferisce che nella camera furono attivi gli intagliatori Ignazio Carlone e Giuseppe Bolgiè. Tutti i pannelli dipinti della porta sono stati schedati singolarmente.
bibliografiaParagone( 1961)n. CXXXV pp. 52-54 di Griseri A.; Viale V.( 1963)v. II pp. 14; 36; 79 cat. n. 138 di Griseri A.; Schede Vesme( 1963)v. I pp. 377-378; Viale V.( 1963)v. II, p. 118 cat. nn. 399-401 di Griseri A.; Schede Vesme( 1966)v. II pp. 529-30; Mallè L.
definizioneporta
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoPiazzetta Reale
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Damiano S. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2001
anno modifica2007
latitudine45.072658
longitudine7.686346

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