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bene culturale | statuetta, frammento |
soggetto | putto |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00345014 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, FirenzeP.zza Pitti, 1 |
contenitore | palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, P.zza Pitti, 1, Museo degli Argenti, depositi, cassone |
datazione | secc. XVI/ XVII fine/ inizio; 1590 (ca) - 1610 (ca) [analisi stilistica] |
ambito culturale | bottega fiorentina, esecutore(analisi stilistica) |
materia tecnica | calcedonio/ intaglio |
misure | cm, alt. 4.8, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Figure: putto. |
notizie storico-critiche | L'oggetto appartiene alla ricca, raffinata e preziosa produzione delle botteghe granducali fiorentine, la cui origine si deve alla grande passione dei Medici per i lavori in pietre dure. Infatti, Lorenzo il Magnifico aveva dato l'avvio ad una splendida raccolta di manufatti in pietre dure e preziose, procurandosi magnifici vasi in pietre dure e cammei, ai quali fece apporre nuove montature in oro e la propria sigla da orafi fiorentini. Nei secoli successivi, la raccolta fu incrementata enormemente dagli altri componenti della famiglia (Cosimo I, Francesco I, Ferdinando I, ecc.) e, a partire dalla metà circa del XVIII secolo, dai granduchi di Lorena. La notevole richiesta di questo tipo di opere da parte della famiglia regnante, spinse il granduca Francesco I a costituire delle vere e proprie botteghe granducali, dove abilissimi operatori erano destinati a lavorare esclusivamente per le esigenze della corte, producendo ex novo manufatti oppure restaurando ed integrando oggetti acquistati all'esterno. L'officina, dapprima ospitata presso i locali del Casino di S. Marco, fu poi trasferita nel nuovo Palazzo degli Uffizi ed assunse il nome di "Opificio delle Pietre Dure", rimanendo attiva al servizio dei regnanti di Toscana anche in età lorenese. Spesso importanti artisti dell'epoca fornivano i disegni per gli oggetti (ad esempio il famoso vaso in lapislazzuli disegnato dal Buontalenti). L'opera in esame appartiene a questa ampia produzione delle manifatture granducali ed è databile tra la fine del Cinquecento ed i primi anni del secolo successivo, all'incirca durante il granducato di Ferdinando I, anch'egli grande cultore e collezionista di oggetti in pietre dure e altri materiali preziosi. Fin dall'origine, quindi, l'oggetto apparteneva alle collezioni granducali, che si trovavano raccolte all'interno della Galleria degli Uffizi (alcuni pezzi decoravano la stessa tribuna), per pervenire, in parte, al Museo degli Argenti soprattutto agli inizi del nostro secolo. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze |
altre attribuzioni | manifattura granducale |
definizione | statuetta |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | P.zza Pitti, 1 |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Massinelli A.M.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Torricini L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1997 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.765150 |
longitudine | 11.248242 |