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Opera d'arte ratto delle Sabine di De Boulogne Jean detto Giambologna (1529/ 1608), a Firenze

L'opera d'arte ratto delle Sabine di De Boulogne Jean detto Giambologna (1529/ 1608), - codice 09 00281954 di De Boulogne Jean detto Giambologna (1529/ 1608), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano terreno, Sala del Colosso, al centro
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bene culturalegruppo scultoreo
soggettoratto delle Sabine
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00281954
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano terreno, Sala del Colosso, al centro
datazionesec. XVI ; 1580 - 1580 (ca) [bibliografia]
autoreDe Boulogne Jean detto Giambologna (1529/ 1608),
materia tecnicacreta/ modellaturastucco/ modellaturastoppa
misurecm, alt. 410, largh. 140,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti profani: ratto delle Sabine. Figure: figure maschili nude; figura femminile nuda.
notizie storico-criticheIl modello in scala reale è l'ultima testimonianza dello studio dell'artista per una delle sue opere più note, il gruppo in marmo realizzato nel 1581-1582, collocato sotto la Loggia dei Lanzi nell'agosto 1582 e scoperto nel gennaio 1583. A testimoniare la genesi e i passaggi dell'opera esistono due cere (Londra, Victoria and Albert Museum), una a due figure (a cui è collegata la fusione in bronzo di Napoli), la seconda, più grande, a tre figure. Non si conoscono invece bozzetti in terracotta. L'inserimento della terza figura, quella maschile piegata in basso, è dovuta (Avery 1987) alla necessità di dare maggior resistenza e stabilità per la realizzazione in marmo. Nel "Riposo" di Borghini, si afferma che il gruppo fu iniziato dallo scultore "senza proporsi alcun'istoria", come dimostrazione di magistero artistico, con l'intento di creare un'opera colossale di particolare difficoltà tecnica. Fu Borghini a suggerire il titolo di Ratto delle Sabine, quando fu decisa la collocazione in piazza. Il modello è descritto nell'Inventario dello studio granducale del 1687, quando si trovava nel cortile dello studio di Borgo Pinti: "Un modello del gruppo del ratto dell Sabine di terra del Giambologna, posto sopra un banco di legno alla selvatica" (in Avery 1987).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
bibliografiaBorghini R.( 1584)p. 71; Procacci U.( 1936)p. 16; Bonsanti G.( 1987)pp. 8-9, 17; Avery C.( 1987)pp. 28, 67, 69, 109-114, 277, n. 198; Galleria Accademia( 1999)pp. 56, 66-67, n. 16
definizionegruppo scultoreo
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Ricasoli, 58/60
rapportoRAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: modello, Data opera finale/originale: , Collocazione opera finale/originale: FI/ Firenze/ Loggia dei Lanzi,
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Landi S.; Funzionario responsabile: de Luca F.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Caldini R. (2006); Aggiornamento-revisione: Caldini R. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Caldini R. (2006), Ref
anno creazione1988
anno modifica2005; 2006
latitudine43.777035
longitudine11.258756

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