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Opera d'arte ratto di Ganimede di Gabbiani Anton Domenico (1652/ 1726), a Firenze

L'opera d'arte ratto di Ganimede di Gabbiani Anton Domenico (1652/ 1726), - codice 09 00227260 di Gabbiani Anton Domenico (1652/ 1726), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, depositi
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoratto di Ganimede
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00227260
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzepiazzale degli Uffizi
contenitorepalazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, depositi
datazionesec. XVIII ; 1700 - 1700 [documentazione; bibliografia]
autoreGabbiani Anton Domenico (1652/ 1726),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 123, largh. 173,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti profani: ratto di Ganimede.
notizie storico-criticheDatabile al 1900, grazie alle dettagliate notizie fomite dalle fonti, quest'opera fu realizzata da Anton Domenico Gabbiani per Ferdinando de' Medici. Il Gran Principe, secondo quanto narra la "Serie degli uomini illustri", ordinò di uccidere una delle aquile del suo serraglio e la donò all'artista '"secondando in tal maniera il di lui genio che era di cavar tutto dal vero". L'accurato realismo riscontrabile nella figura del rapace caratterizza infattl una serie di opere dell'artista databili ai primi anni del secolo XVIII, fra le quali la grande Fuga in Egitto del 1704 ( inv.1890 n°7825). Il Ratto di Ganimede, uno dei pochi dipinti di Anton Domenico Gabbiani appartenenti alle Galleria fiorentine che abbiano mantenuto l'esatta attribuzione, anche dopo la morte di Ferdinando rimase a Palazzo Pitti dove venne catalogato in un inventarlo del 1723 tra i quadri dell'appartamento del principe Mattias. A partire dal 1753 risulta invece esposto agli Uffizi, nella stanza dell'Ermafrodito, dove rimase a lungo, come appare dai successivi inventari del 1769, 1784, 1825, 1831 e del 1890. Soltanto nel corso del nostro secolo fu trasferito nei magazzini: nel 1973 è tornato agli Uffizi dopo esser passato nei depositi di Palazzo Pitti.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
bibliografiaHugford I. E.( 1762)p. 9; Rau A./ Rastrelli M.( 1769-1776)v. XII; Settecento italiano( 1929)p. 51; Baldinucci F.( 1975)p. 73; Chiarini M.( 1975)pp. 57-98; Chiarini M.( 1976)pp. 333-343
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzopiazzale degli Uffizi
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Scaravella E.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Caldini R. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Caldini R. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1990
anno modifica2006
latitudine43.768826
longitudine11.255744

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