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bene culturale | dipinto |
soggetto | ritorno del figliol prodigo |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 08 00234327 |
localizzazione | Italia, Emilia Romagna, MO, Carpipiazzale dei Martiri, 68 |
contenitore | palazzo, comunale, Palazzo Pio, Palazzo Pio, piazzale dei Martiri, 68, Museo Civico "Giulio Ferrari" |
datazione | sec. XVII seconda metà; 1650 - 1699 [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito romano(analisi stilistica) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 128, largh. 181.5, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Carpi |
dati analitici | Davanti all'ingresso di un nobile edificio con scala a doppia rampa è il figliol prodigo, macilento e seminudo, accolto dal padre con un abbraccio. Assistono alla scena gli altri due fratelli, in piedi, dietro al padre; indossano rispettivamente veste rosa e manto giallo e rosso, veste rossa e manto azzurro. I servitori scendono dalla scalea: alcuni suonano altri conducono il vitello. Nel fondo, a destra, sono le mura di recinzione ed il portale d'ingresso ad un giardino dal quale escono delle donne, raffigurate in controluce. La cornice, moderna, è in legno verniciato.Figure: figure maschili; figure femminili; servitori. Animali: cane; vitello. Costruzioni: palazzo; portale. Elementi architettonici: scala. |
notizie storico-critiche | Questo dipinto, insieme a quelli individuati dai numeri di inventario A/ 57, A/ 56, A/107, fa parte di una serie dedicata alla "parabola del figlio prodigo". Attribuiti dal Ragghianti (scheda storica, 1940) a due artisti differenti - di scuola bolognese del XVII secolo la "partenza" (A/ 107) e il "ritorno" (A/ 108) e di scuola emiliana del XVI secolo il "figliol prodigo guardiano dei porci" (A/ 57) ed il "banchetto" (A/56), sono stati pubblicati dopo il restauro sempre come opere di due pittori diversi, ma entrambi appartenenti alla scuola bolognese del XVII secolo e influenzati dalla cultura classicista del Domenichino (cfr. Garuti in Mostra opere 1976). Si tratta, invece, di quattro dipinti fedelmente tratti dalla serie di incisioni ad acquaforte realizzata da Pietro Testa sulla base di disegni di propria invenzione (cfr. P. Bellini, "L'opera incisa di Pietro Testa" Venezia 1970, pp. 54-55, nn. 21-24). Per la fedeltà al modello, la serie dipinta deve attribuirsi ad un pittore seicentesco di ambito romano e di buone capacità. Il restauro del 1975 è consistito in foderatura, sostituzione del telaio, pulitura, rimozione delle abbondanti ridipinture, integrazione a tono delle lacune. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Emilia Romagna, MO, Carpi |
bibliografia | Mostra opere( 1976) |
definizione | dipinto |
regione | Emilia Romagna |
provincia | Modena |
comune | Carpi |
indirizzo | piazzale dei Martiri, 68 |
rapporto | RAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: copia, Autore opera finale/originale: Testa Pietro, |
ente schedatore | S28 |
ente competente | S28 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Garuti A.; Funzionario responsabile: Bentini J.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tommaselli D. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tommaselli D. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1973 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 44.78310 |
longitudine | 10.88509 |