contenitore | reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 35, Sala del Pranzo, parete sud |
notizie storico-critiche | La figura femminile raffigurata in questo ovale a mezzo busto, con indosso un ampio mantello, è indicata nelle fonti documentarie e nell'iscrizione che compare sul retro del dipinto come "Madamigella di None", opera del pittore Girardini. L'inventario del 1966 non riporta precedenti numeri di catalogazione ma dalle fotografie eseguite durante il restauro condotto nel 1993 da Dalla Nave - Perugini, è stato possibile rintracciare il n. d'inventario DC. 764. Tale numero in realtà nell'inventario del 1911 corrisponde ad altro soggetto ma dal mandato di scarico dell'Inventario Oggetti d'arte S. M. del Reale Castello di Moncalieri n. 6, datato 15 maggio 1902 (cfr. scheda documenti P. Manchinu n. 126632), risulta che un dipinto raffigurante "Madamigella di None di Girardini d'altezza 0.82x0.67 (senza cornice)", corrispondente al n. inv. 162, fu inviato al Palazzo Reale di Torino, insieme ad altri quaranta dipinti, destinati in parte a Torino (sei) e in parte a Racconigi (trentacinque). Purtroppo il soggetto del dipinto registrato con il n. inv. 162 nell' "Elenco dei Dipinti Esistenti negli Appartamenti del Real Castello di Moncalieri", redatto dall'Ispettore del Regio Mobiliare Lubatti il 9 marzo 1874 e collocato nella Camera di Ricevimento già del Principe Amedeo, non corrisponde al nostro ritratto (ACS, Real Casa, Divisione III Carteggio Amministrativo, busta n. 60). Il controllo compiuto sull'"Inventario degli oggetti d'arte di proprietà di S. M. il Re esistenti nel Reale Palazzo di Torino" redatto nel 1881 (ASTO, Sezione Camerale, Casa di S. M., reg. n. 4549, p. 78) ha permesso di rintracciare anche il numero d'inventariazione che il dipinto ottenne al suo ingresso in Palazzo nel 1902 cioè 545, accompagnato da questa descrizione: "Madamigella di None, dipinto [ad olio su tela di altezza] 0.93x0.55, senza cornice, di Girardini". Il pittore Girardini, ripetutamente ricordato dagli inventari del Reale Palazzo, è probabilmente identificabile con Jean-Baptiste Girardin, pittore ed incisore, attivo a Parigi e a Torino nella seconda metà del XVII secolo (cfr. M. di Macco, G. Romano, a cura di, Diana Trionfatrice. Arte di Corte nel Piemonte del Seicento, Torino 1989, pp. 61, 407). Vesme d'altra parte ricorda il pittore Carlo Francesco Girardini "francese" pagato nel 1698 "per il ritratto in grande da lui fatto di Madama la Duchessa Reale collocato in questa sala del Consiglio" Civico di Torino, dipinto che è stato "prima visitato dal signor Cavaliere Daniel (Seyter) pittore di S. A. R. il quale l'ha collaudato e dato il suo parere, che se gli potessero pagare per detto quadro sino doppie 50..." (Vesme, Torino 1966, v. II, pp. 534-535) (forse coincidente con l'artista del dipinto in questione che si firma "Girardin Fra.e"). L'esame delle tavole genealogiche dei rami collaterali e naturali della casa sabauda, consultate nei testi pubblicati nel 1930 da N. Brancaccio e M. A. Prolo e nel 1942 da I. Jori, non ha permesso d'identificare la giovane donna ritratta nel dipinto. |