notizie storico-critiche | Il dipinto, unitamente al ritratto di Maria Enrichetta Le Hardi de la Trousse, fu acquistato per lire 145000 su incarico del presidente della Provincia, Giacomo Grosso, dal col. Brosio presso l'antiquario Wanennes di Genova il 16 maggio 1963, L. Faccchin, Raccolte d'arte in palazzo Dal Pozzo dela Cisterna. Schede storico-artistiche, in M. Cassetti-B. Signorelli, Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta in Torino, Torino, 2004, p. 157. Dall'iscrizione presente sulla tela, analoga nei quattro ritratti femminili della famiglia dal Pozzo e successiva alla realizzazione degli stessi, per i quali si ipotizza una comune provenienza da una delle raccolte della famiglia, dovrebbe esservi rappresentata Beatrice Barbiano Belgioso d'Este (Milano, ? - Torino, 1782), figlia del principe Alberico, che nel 1780 aveva sposato Giuseppe Alfonso Della Cisterna (Torino, 1748-1819). Nessun riferimento specifico al dipinto è rintracciabile negli inventari ottocenteschi dai quali risulta, nell'arco di alcuni decenni, il trasferimento di numerosi ritratti da Palazzo Dal Pozzo agli ambienti aulici del castello di Reano, venduto nel 1894 a Enrichetta di Caracciolo Ginetti-Kellermann Valmy. La data sulla tela, 1780, appare in questo caso pertinente, sia per la presenza di colombe nella parte inferiore, allusione al matrimonio, sia per l'abbigliamento della principessa, fedele alla moda tra gli anni settanta e ottanta del Settecento. Sul capo una voluminosa parrucca incipriata di color cenere, arricchita alla sommità da un intreccio di rose, perle e nastri; abito con ampia scollatura bordata di pelliccia che presenta importanti elementi di novità nelle maniche affusolate, lunghe sino al polso, e, soprattutto, nel motivo decorativo del tessuto della gonna, caratterizzato dalla predominanza delle righe in mezzo alle quali sono disposti, a scacchiera, piccoli rametti fioriti . Il dipinto è stato recentemente attribuito (A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, p. II) a Jean Charles Nicaise Perrin (Parigi, 1754-1831), documentato proprio nel 1780 per una serie di ritratti inviati al principe Giuseppe Alfonso, ma la qualità dei dipinti noti dell'autore, protagonista della pittura neoclassica e perfezionatosi in Roma, induce a escludere tale opera dal novero di quelle, purtroppo disperse, realizzate per Palazzo Dal Pozzo. È, invece, possibile ipotizzare che la tela in esame si possa identificare con il ritratto di Beatrice di Belgiojoso, dipinto nel 1780 da Paolo Borroni, ripetutamente attivo per il principe Alberico, e destinato allo sposo, che viene ricordato in alcune lettere scritte da Giuseppe de Hauteville, amico di Giuseppe Alfonso e responsabile delle trattative per il matrimonio con la principessa milanese. A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1963, Torino, vol. I, pp. 179-184; A. Manno, Il Patriziato subalpino: notizie di fatto, storiche, genealogiche, feudali ed araldiche, desunte da documenti, I e II vol. a stampa, Firenze 1895-1896, [gli altri voll. in copie dattiloscritte], vol. XXI, p. 706; A. Ottino dalla Chiesa, voce Borroni, Paolo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 1971, vol. 13, pp. 379-380. La cornice, dalla linea molto semplice, appare non pertinente alla tela e di fattura otto-novecentesca. |