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Opera d'arte ritratto di Carlo d'Orleans a Como

L'opera d'arte ritratto di Carlo d'Orleans - codice 03 00178134 si trova nel comune di Como, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, via A. Diaz, 84, Magazzino
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoritratto di Carlo d'Orleans
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00178134
localizzazioneItalia, Lombardia, CO, Comovia A. Diaz, 84
contenitorepalazzo, museo, Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, via A. Diaz, 84, Magazzino
datazionesec. XVI ; 1540 (ca.) - 1545 (ca.) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito italiano (?)(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 69, largh. 58,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Como
dati analiticiRitratto di Carlo d'Orleans. L'attenzione alla resa dei tratti fisioniomici del giovane principe (incarnato roseo, naso assai prominente) contrasta con lo schematizzazione della corazza, in grigio scuro, senza effetti di luce che ne evidenziano il volume; semplificate anche le decorazioni dorate dell'armatura e la catena con medaglione, che scende sul petto del personaggio delineate in giallo cromo.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheE' pervenuto al Museo nel 1966; il marchese Luigi Rovelli, erede dei Giovio ha lasciato una trentina di ritratti, che avevano fatto parte del Museo creato nel XVI secolo da Paolo Giovio. Il ritratto di profilo, tipico dell'uso celebrativo- commemorativo classico (monete, medaglie, rilievi), nel primo '500 viene ripreso anche ai fini della "verità" storica della raffigurazione del personaggio. Paolo Giovio, che ha il culto delle "verae immagine", spesso commissiona ritratti per il suo Museo, fornendo "esempio e medaglie"; questa sembra essere stata la prassi anche del ritratto di Carlo d'Orléans: la testa è "innestata" su uno schema di armatura, già predisposto e molto semplificato. Lo "state portrait", che privilegerà i segni del potere, è ancora lontano; ed è lontano dalla concezione della storia dell'umanista Paolo Giovio. Il dipinto faceva parte della sua raccolta già nel 1546, data di pubblicazione a Venezia degli Elogia, scritti dal Giovio per illustrare appunto i personaggi, i cui ritratti erano già nel suo Museo (Giovio, Venezia 1546). L'Elogium di Carlo, (terzogenito di Francesco I), ne sottolinea le caratteristiche somatiche, messe in evidenza nel ritratto, ed è praticamente un lamento sulla sua prematura morte: era infatti appena morto di peste, nel 1545, facendo sfumare l'ormai concluso (con la pace di Crespy) accordo per il matrimonio con la figlia di Carlo V. Dell'annoso e travagliato progetto sono numerosi e appassionati gli accenni nella corrispondenza di Paolo Giovio; in dote Carlo V avrebbe assegnato la Gallia Cisalpina e questa avrebbe così evitato i disastri della guerra. Nel 1540 l'accordo era sembrato sicuro e il Giovio (P. Giovio: Opera, Roma 1956- p. 238) ne scrive all'Aretino; ed è probabilmente in quel momento che il Giovio pensa di far fare il ritratto del futuro principe di Milano; e di prepare per lui il libro sulla genealogia dei Visconti, che più tardi, morto Carlo, offrirà al fratello, il Delfino Enrico (P. Iovii: Opera, Roma, 1956- t. II - p. 67) e farà stampare a Parigi nel 1549, con le incisioni dei 12 ritratti dei Visconti. (E i 12 ritratti dei Visconti, nel Museo Giovio, potrebbero anche essere i 12 ritratti che il Giovio, nella predetta lettera all'Aretino, dice che farà eseguire a F. Salviati, fornendogli "esempi e medaglie"). Nel 1576, l'editore svizzero Perna stampa a Basilea una edizione degli Elogia del Giovio, corredata della riproduzione dei ritratti (un disegnatore era stato inviato appositamente a Como). Il ritratto di Carlo appare con l'armatura arricchita di effetti luministici, i motivi decorativi sono tratteggiati più finemente e accuratamente. Il ritratto di Carlo d'Orléans figura nell'elenco di ritratti del Museo di Cosimo de' Medici, inserito da G. Vasari nella III parte delle Vite, edizioni Giunti del 1568. Molti di essi sono le copie fatte eseguire a Cristofano dell'Altissimo, mandato appositamente a Como dal Medici. Bibliografia: Registro ingressi: anno 1966, n. 195; protocolli: 1966: n. n. 23 (?), n. 66 e n. 67 (25/2); Archivio comunle: n. 149; cat. 9/18/1, sub 1) (restauri 1973);P. Giovio: Elogia veris clarorum virorum imaginibus apposita, Venezia 1546; P. Giovio: Elogia virorum bellica virtute illustrium, ed, Basilea 1596; E. Muntz: Le Musée des portraits de P. Jove, in "Mémories de l'Academie des Inscriptions et Belles- lettres" t. XXXVI- 2 parte - Parigi 1900 - p. 90; M. Gianoncelli: L'antico Museo di P. Giovio in Borgovico, Como 1977, p. 31; L. Rovelli: L'opera storica e artistica di P. Giovio, Vescovo di Nocera. Il museo dei ritratti, Como, 1928 (n. 119 dell'elenco dei ritratti); per il Museo P. Giovio, vedi: P. De Vecchi, Il museo gioviano e le "verae imagines" degli uomini illustri in "Omaggio a Tiziano - La cultaru artistica milanese nell'età di Carlo V" Milano, 1977.Restauri: Tutti i dipinti pervenuti al museo con il lascito Rovelli sono stati sottoposti a restauro (eseguito da Virgilio Rossi di Como) tra il maggio e l'ottobre 1973. Diffusamente ridipinto; si possono rilevare tracce di due lacerazioni (nella parte inferiore della tela) riparate. Qualche caduta di colore.
definizionedipinto
regioneLombardia
provinciaComo
comuneComo
indirizzovia A. Diaz, 84
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Lopez M. C.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010); Aggiornamento-revisione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1980
anno modifica2010
latitudine44.309905
longitudine10.135848

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