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Opera d'arte ritratto di Carlo Emanuele III di Savoia di Clementi Maria Giovanna Battista detta Clementina (1692/ 1761), a Torino

L'opera d'arte ritratto di Carlo Emanuele III di Savoia di Clementi Maria Giovanna Battista detta Clementina (1692/ 1761), - codice 01 00210531 di Clementi Maria Giovanna Battista detta Clementina (1692/ 1761), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoritratto di Carlo Emanuele III di Savoia
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210531
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XVIII metà; 1740 - 1750 [documentazione; bibliografia analisi stilistica]
autoreClementi Maria Giovanna Battista detta Clementina (1692/ 1761),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 86, lungh. 70,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiIl personaggio è rappresentato a mezzo busto e di tre quarti; il busto rivolto a sinistra ed il volto all'opposto con lo sguardo indirizzato verso l'osservatore. Il sovrano porta la parrucca con riccioli che scendono lungo il viso e con una coda trattenuta da nastro sulla spalla. Indossa un'armatura e tiene sulla spalla il manto regale. Al di sotto della corazza spunta uno jabot di colore bianco; al collo porta il collare dell'ordine della SS. Annunziata, e, sul petto, la relativa placca. Alla vita è legato uno scialle a sottile disegno variopinto. Un braccio è tagliato, ma appare sollevato nell'atto di reggere il manto e di indicare qualcosa, l'altro è piegato e la mano poggia sul fianco per trattenere un lembo del manto stesso. In basso a sinistra, sopra un cuscino di colore rosso ornato di alto gallone dorato e di fiocco, è posta la corona reale. Sfondo neutro di colore scuro.Soggetti profani. Ritratti. Personaggi: Carlo Emanuele III di Savoia. Abbigliamento: corazza da parata; manto regale; collare dell'ordine della Santissima Annunziata. Interno. Oggetti: cuscino; corona.
notizie storico-criticheL'opera, nonostante l'analogia di formato con gli altri ritratti acquistati dal celebre antiquario Pietro Accorsi, fatto che potrebbe indurre ad ipotizzare che essi provenissero da un'unica collezione, oppure che fossero stati adattati ad un criterio di uniformità in occasione della vendita all'Ente, presenta sul retro della cornice un'etichetta patrimoniale, non rintracciata nelle altre opere, del 1928, anno di un'inventariazione generale dei beni della Provincia di Torino di cui non è stato reperito il manoscritto. Appare, quindi, da escludersi l'appartenenza dell'opera alle raccolte Dal Pozzo (ipotizzata in A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, p. VIII), dal momento che nessun ritratto risulta indicato nell'elenco degli oggetti acquistati dall'Ente, unitamente al palazzo, nel 1940. Potrebbe trattarsi di una delle tele indicate nell'inventario, parzialmente conservatosi, degli elementi d'arredo presenti nel Palazzo delle Segreterie di Stato all'atto di acquisto da parte della Provincia di Torino nel 1886. Da un punto di vista stilistico la tela, sia per l'impianto della composizione, sia per l'attenzione alla resa fisiognomica dell'effigiato, evidentemente destinata a restituire un'immagine aulica ed ufficiale del sovrano, potrebbe ricondursi all'ambito della produzione di Giovanna Battista Clementi, detta la Clementina (Torino, 1690-1761); per un profilo biografico della pittrice, A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1963, Torino, vol. I, pp. 326-329; A. Griseri, voce Clementi, Maria Giovanna Battista, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 1982, vol. 26, pp. 379-380; S. Sven-Villard, voce Clementi, Maria Giovanna Battista, in Saur Allgemeines künster-Lexicon, Munchen-Leipzig, 1998, pp. 506-507. L'opera che riproduce il sovrano in fattezze di età relativamente giovanile e con la corazza, probabilmente allusiva alle campagne militari condotte dal sovrano in occasione della guerra di successione polacca ove egli si distinse per particolari meriti militari, è avvicinabile sia per la scelta della posa, sia per le caratteristiche del volto, sebbene con un diverso abbigliamento ed ambientazione, assente nel dipinto in esame, con una tela attualmente conservata nell'Appartamento Napoleonico del palazzo del Quirinale a Roma, ma proveniente dal Palazzo Reale di Torino, L. Trezzani, scheda n. 192, in L. Laureati-L. Trezzani (a cura di), Il patrimonio artistico del Quirinale. Pittura antica. La quadreria, Roma, 1993, pp. 184-185. Ben più stringenti confronti possono invece individuarsi con ritratti a mezzo busto conservati nel castello di Racconigi: una tela, di formato ovale, utilizzata come sopra specchiera nella anticamera del secondo piano e un pastello che Noemi Gabrielli attribuì a Giovanni Stefano Liotard e che ritenne, erroneamente, raffigurante Vittorio Amedeo III (N. Gabrielli, Racconigi, Torino, 1971, pp. 57, 178). L'opera è stata pubblicata in A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, p. VIII.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, TO, Torino
bibliografiaBaudi di Vesme A.( 1963)v. I, pp. 326-329; Gabrielli N.( 1971)pp. 57, 178; Griseri A.( 1982)vol. 26, pp. 379-380; Laureati L./ Trezzani L.( 1993)pp. 184-185, n. 192; Cifani A./ Fiora di Centocroci P. E.( 1996)p. VIII; Sven-Villard S.( 1998)pp. 506-507
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007

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