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bene culturale | dipinto |
soggetto | ritratto di Caterina Vespucci |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 11 00209513 |
localizzazione | Italia, Marche, AN, Jesip.zza Colocci, 8 |
contenitore | palazzo, Palazzo A. Colocci, p.zza Colocci, 8, Museo Colocci, salotto rosso, parete d'ingresso |
datazione | sec. XVII prima metà; 1600 - 1649 [analisi stilistica; bibliografia] |
autore | Bilivert Giovanni (1576/ 1644), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 61, largh. 50, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Jesi |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Caterina Vespucci. Abbigliamento: abito nero; alto collo bianco; polsino di pizzo bianco; cappellino. Oggetti: anello. |
notizie storico-critiche | La parte relativa ai Vespucci nella galleria dei ritratti risulta alquanto "costruita" in quanto, voluta da Adriano Colocci per ratificare la legittimità ereditaria con quella famiglia - legata ai Colocci per via matrimoniale avendo Antonio sposato nel 1853 Enrichetta ultima discendente dei Vespucci - egli non esita ad identificare come antenati anche personaggi che con quel casato non hanno nulla a che fare. E' interessante notare che Adriano Colocci per i discendenti Vespucci non si affida ad un pittore come il Kirchmayr, che firmava le sue tele, come aveva fatto per gli antenati Colocci, preferendo invece avvalersi spesso di "croste", vale a dire di quadri di poco pregio, ad imitazione dell'antico, dove lui poteva facilmente apporre iscrizioni. Va inoltre ricordato che a Firenze Adriano era comproprietario, insieme al fratello della prima moglie Clotilde Morozzi, di un negozio di antiquariato ed è forse da quest'ambito toscano che proviene anche il dipinto in esame. Il ritratto raffigura Caterina, figlia di Giovanni, nata a Firenze nel 1453. La data 1494 apposta sul margine superiore della tela non corrisponde allo stile dell'opera che va invece datata alla prima metà del XVII secolo. Il dipinto, di intonazione fiamminga, rivela una buona fattura che ha fatto ipotizzare un'attribuzione a Giovanni Bilivert (Mozzoni 1989, p. 80), figlio di un orafo fiammingo stabilitosi a Firenze al servizio del Granduca di Toscana, allievo del Cigoli. L'abito nero e la mancanza di gioielli, se si fa eccezione dell'anello nuziale esibito all'altezza del cuore in segno di eterna fedeltà, rivelano lo stato di vedovanza della donna. |
committenza | Colocci Adriano (sec. XX/ primo quarto) |
bibliografia | Mozzoni L.( 1989)pp. 25-26, 80-81; Museo Colocci( 1995)p. 28; Progetto valorizzazione( s.d)p. 135 |
definizione | dipinto |
regione | Marche |
provincia | Ancona |
comune | Jesi |
indirizzo | p.zza Colocci, 8 |
ente schedatore | S70 |
ente competente | S70 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Vitali R.; Funzionario responsabile: Caldari C.; Trascrizione per informatizzazione: Vitali R. (2003); Aggiornamento-revisione: Battista L. (2003), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Vitali R. (2006), Referente sc |
anno creazione | 2003 |
anno modifica | 2003; 2006 |
latitudine | 43.523371 |
longitudine | 13.244497 |