dati analitici | Il personaggio è rappresentato a mezzo busto; con il corpo lievemente voltato a sinistra e il capo a destra; lo sguardo rivolto verso l'osservatore. La donna porta una parrucca giocata sui toni grigi con riccioli parzialmente rialzati sopra la fronte. Indossa una camicia con ampio scollo ovale ornata di pizzi e di un fiocco centrale di colore azzurro, parzialmente sfatto. Al di sopra una sorta di veste da camera, appoggiata sulle spalle, di velluto azzurro con ricami dorati lungo il bordo, che mostra, a sinistra un interno in seta cangiante grigia. Sfondo neutro di colore scuro.Soggetti profani. Ritratti. Personaggi: personaggio femminile non identificato. Abbigliamento. |
notizie storico-critiche | In occasione del trasferimento della sede dal palazzo delle Segreterie di Stato alla residenza dei Savoia-Aosta, l'Amministrazione della Provincia di Torino promosse una serie di acquisti di dipinti antichi presso alcuni privati e antiquari della città al fine di abbellire i nuovi uffici o, forse, di creare un vero e proprio museo, come risulta dai progetti di restauro dell'architetto Giovanni Chevalley. Un grosso lotto, molto eterogeneo per epoca, autore e iconografia, nel quale era incluso anche il "Ritratto di dama", venne comprato, per L. 1.500, nel 1941 dal noto antiquario Pietro Accorsi con la consulenza del direttore dei Musei Civici di Torino, Vittorio Viale, L. Faccchin, Raccolte d'arte in palazzo Dal Pozzo dela Cisterna. Schede storico-artistiche, in M. Cassetti-B. Signorelli, Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta in Torino, Torino, 2004, p. 158. Data la ignota provenienza della tela, nonché l'assenza di iscrizioni, non sembra pertanto sostenibile la recente ipotesi, proposta da Cifani e Monetti (A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, p. II), secondo la quale il personaggio effigiato possa identificarsi con la principessa della Cisterna Maria Enrichetta Le Hardi de la Trousse, né che si tratti con certezza di un'opera dell'atelier del pittore Hyacinte Rigaud (1659-1743), benché lo stile del dipinto evidenzi, effettivamente, influenze da parte della ritrattistica francese. Rilevanti appaiono le caratteristiche della moda: l'acconciatura, con parte dei riccioli sollevati verso l'alto, permette di proporre una datazione a cavallo tra l'ultimo decennio del secolo XVII e il primo decennio del XVIII, mentre l'abbigliamento non ufficiale, anzi, improntato a una studiata negligenza come ben si evidenzia nel fiocco al centro della scollatura, induce a ipotizzare che si tratti di un dipinto di destinazione privata, magari parte di una più ampia "galleria di belle donne", secondo una moda collezionistica internazionale molto diffusa nel Piemonte sabaudo a partire dagli ultimi decenni del Seicento e destinata ad ampia fortuna anche nel secolo successivo. |