notizie storico-critiche | Il ritratto di Giulia Farnè, vedova di Domenico Budini e morta nel 1876, venne scolpito entro il 1882 (data di costruzione della cappella Budini Gattai per opera dell'architetto Giuseppe Boccini, cfr. Cresti C. - Zangheri L., "Architetti e ingegneri nella Toscana dell'Ottocento", Uniedit, Firenze, 1978, p. 32) da Dante Sodini. Scultore fiorentino, allievo di Emilio Zocchi ed Augusto Rivalta all'Accademia, si dedicò nei primi decenni della sua attività allo studio del vero seguendo la lezione di Lorenzo Bartolini (si vedano "Testa di vecchio" esposto a Venezia nel 1879 e "La Fede" del 1883 ora alla Galleria d'Arte Moderna di Roma). Il rilievo raffigurante Giulia Farnè è opera giovanile dell'artista; si distingue infatti per realismo ed espressività (si vedono chiaramente le rughe di espressione del volto, le ciocche dei capelli lasciate libere, lo sguardo vivo della donna, tanto da far sembrare il busto un ritratto ante mortem) che successivamente si stempereranno in un sereno classicismo. L'artista fu ricercato dai committenti fiorentini (al Cimitero delle Porte Sante busti di Maria Cateni, Leopoldo Spinelli, Adriana Baroncelli, Demetrio e Annunziata Vannucci e altri), da enti pubblici (sculture per la facciata del Duomo di Firenze) e soprattutto dagli stranieri, per i quali il Sodini rievocava nelle sue sculture forme leggiadre, tratte dall'arte del '400 (in particolare ricordo il rapporto con il collezionista e amatore John Temple Leader, il cui monumento, scolpito da Sodini, è anch'esso nel Cimitero delle Porte Sante; scheda OA/0900299986; Baldry F., John Temple Leader e il Castello di Vincigliata: un episodio di restauro e di collezionismo nella Firenze di secondo Ottocento, Tesi in museografia, Università degli Studi di Firenze, A. acc. 1992/93, pp. 47, 55-56). |