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bene culturale | busto, opera isolata |
soggetto | ritratto di Elisabetta Giacinta Cassotti |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00025249 |
localizzazione | Italia, Piemonte, TO, Torino |
datazione | sec. XVIII metà; 1754 (post) - 1754 (ante) [analisi stilistica; bibliografia fonte archivistica] |
autore | Deristo Carlo Francesco (notizie 1747-1754), |
materia tecnica | marmo/ scultura/ trapanatura |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico non territoriale |
dati analitici | Il personaggio è rappresentato frontalmente, a mezzo busto, con il capo lievemente rivolto verso destra. Porta una parrucca con una fila di riccioli che incorniciano il viso; i capelli sono parzialmente raccolti e una ciocca scende sulla spalla destra. Indossa una veste con corpetto con ampio scollo, ornato da merletto, parzialmente coperto da un drappo, annodato sulla spalla destra. Le braccia sono solo accennate. La scultura poggia su un basamento a colonnetta con cornice superiore modinata. Esso è collocato su una mensola ornata da elemento a voluta nella parte superiore e da foglia di acanto stilizzata nella porzione inferiore. Al di sotto di essa è collocata la lapide commemorativa e la di sopra della scultura è affisso lo stemma.Soggetti profani. Ritratti. Personaggi: Elisabetta Giacinta Cassotti. Abbigliamento.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Cassotti, Posizione: sopra il busto, Descrizione : Di rosso alla fascia scaccata d'argento e di azzurro (di tre file, Armerista) sormontata da tre stelle d'argento male ordinate/ entro cartiglio/ cimato da corona comitale, |
notizie storico-critiche | Elisabetta Giacinta Cassotti, appartenente a famiglia originaria di Vigone, conti di Casalgrasso e di Mongrando, era figlia di Giovanni Ignazio e di Vittoria Zucchetti. Su sorella Caterina sposò un Birago di Vische; morì il 26 settembre 1742, cfr. G. Claretta, I marmi scritti della città di Torino e de'suoi sobborghi, Torino, 1899, p. 418; Biblioteca Reale, datt. A. Manno, Il patriziato subalpino, sec. XX, vol. 5. Il busto che la raffigura, commissionato dalla Congregazione di Carità allo scultore Carlo Francesco Deristo, venne pagato nel mese di marzo del 1754. Originariamente collocato nell'antica sede del Regio Ospizio di Carità in contrada di Po, fu trasportato nella sede attuale, unitamente ai relativi lapide e stemma, durante gli ultimi giorni di luglio dell'anno 1888, ad opera dello scultore Arturo Rossi (notizie dal 1878 al 1910). |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Piemonte, TO, Torino |
bibliografia | Claretta G.( 1899)p. 418 |
definizione | busto |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Torino |
ente schedatore | R01 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Bertorello G.Compilatore scheda: Dellarocca A.Compilatore scheda: Filippi P.Compilatore scheda: Lenzi F.Compilatore scheda: Mariotti G.Compilatore scheda: Pianarosa P.Compilatore scheda: Romei G.Compilatore scheda: Saretto E.; Funziona |
anno creazione | 1979 |
anno modifica | 2006 |