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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | ritratto di Gio Batta Lupi |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00027455 |
localizzazione | Italia, Piemonte, VC, Vercelli |
datazione | sec. XVIII prima metà; 1700 - 1749 [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito vercellese(analisi stilistica) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 85, largh. 69, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
dati analitici | Il personaggio è ritratto entro un ovale, di tre quarti, mentre alza lo sguardo da unm libro che tiene fra le mani. Pizzi bianchi ornano la sciarpa che porta annodata al collo e il polso della camicia. Cornice lignea sagomata ocra e marrone chairo, con ridipinture in tinte più scure. Lungo il lato destro del dipinto corre una cucitura verticale.Soggetti profani. Personaggi: Gio Batta Lupi. Abbigliamento. Oggetti: libro.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: familiare, Identificazione: Lupi, Posizione: sul recto, in alto, a sinistra, Descrizione : emblema d'oro al lupo rampante d'azzurro, con cimiero piumato, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: motto, Qualificazione: familiare, Identificazione: Lupi, Posizione: sul recto, in alto, a sinistra, sopra lo stemma, Descrizione : CREVIT IN AVERSIS VIRTUS, |
notizie storico-critiche | L'emblema è quello del armo astigiano e vercellese della famiglia Lupi (Torino, Biblioteca Civica, A. MANNO, IL patriziato subalpino, ad vocem, pp. 395-397). Gio Batta morì il 27 novembre 1701, lasciando con testamento rogato dal notaio Gio. Angelo Granozzo il 27 maggio 1700, erde universale il Collegio. Piccolo lasciti furono date anche a 5 Compagnie della città, ai Cappuccini, alla moglie ed ai nipoti. Il testamento prevedeva anche l'obbligo per le Orfanelled i "recitasre in cod.o giorno per sempre et in perpetuo il Salmo De Profundis in suffragio" della sua anima e per il Collegio di far fare una "lsampada d'argento di avlore di doppuie dieci con l'impronto della Beat.ma Vergine di S. Giose e di S. Gio Batta (...) ed anche un Turibolo e Navicella d'argento (...) con improntarvi l'effigfie della S.ma Trinità (Vercelli, Archivio del Collegio delle Orfane, Casella L3), esecuzinme che fu affidata nel 1725 all'Orefice Carlo Masria Cantone di Vercelli (Vercelli, Archivio del Collegio delle Orfane, Ordianti dal 1719 al 1764, al 3 aprile 1725). Nell'archivio si conserva un precviso inventario dei beni mobili, lasciati in usufrutto alla moglie che, nel 1703, ne fece cessine. Il dipinto è ascrivibile ad un genere di ritrattistica non aulica locale che risente dell'influenza di P. F. Guala: a questo lo accostano la velocità e la sommarietà di realizzazione e una certa pastosità delle pennellate riscontrabile nella mano che regge il libro. Un confronto è istituibile con ritratti, quali quello, prossimo a Guala, ma non di eccelsa qualità, raffigurante Giovanni Battista Ronza e conservato presso l'Ospedale S. Antonio Abate di Trino (A. BARBERO, C. SPANTIGATI (a cura di), Inventario trinese. Fonti e documenti figurativi, catalogo della mostra, Trino 1980, pp. 32-33). Ildipinto raggiunge comunque una qualità e una caratterizzazione ben al di sotto di quella espressa dal noto artista piemontese. La cornice non è pertinente. |
bibliografia | Barbero A./ Spantigati C.( 1980)pp. 32-33 |
definizione | dipinto |
regione | Piemonte |
provincia | Vercelli |
comune | Vercelli |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Natale V.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bovenzi G. L. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bovenzi G. L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1981 |
anno modifica | 2006 |