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bene culturale | dipinto |
soggetto | ritratto di Giovanni Antonio Volpi |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 03 00178120 |
localizzazione | Italia, Lombardia, CO, Comovia A. Diaz, 84 |
contenitore | palazzo, museo, Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, via A. Diaz, 84, Magazzino |
datazione | sec. XVI ; 1575 (ca.) - 1575 (ca.) [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito italiano(analisi stilistica) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 58, largh. 44, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Como |
dati analitici | Ritratto di Giovanni Antonio Volpi. Nero il copricapo e così pure la mozzetta da vescovo, profilata in rosso (bottoni, poco visibili, anche rossi) e appena schiarita sulle spalle e sul cappuccio. Sottili, vibranti pennellate modellano il volto e delineano barba e baffi.NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | Giovanni Antonio figura al n. 24 nell'albero genealogico della famiglia Volpi, che si trova in museo (scheda n. 423). Amico di Paolo Giovio; il quale nel 1547 gli scrive (30/5 e 28/8, pubblicate in P. IOVII, Opera, tomo II, lettere, a cura di G. G. Ferrero, Roma, 1956) per informarlo di averlo raccomandato come segretario al cardinale Farnese, e per invitarlo a recarsi a Roma. Nel 1559 è nominato vescovo a Como, (dove morrà nel 1588). Nel 1562 partecipa al Concilio di Trento e si distingue poi per lo zelo nell'applicarne i precetti. G. B. Giovio nel suo Elogio do Mons. Paolo Giovio il giovane, vescovo di Nocera (Modena, 1786) riporta la notizia di una controversia che oppose il suo antenato e il vescovo Volpi, al quale l'A rimprovera di ostinarsi contro i Giovio " atorto e con poca gratitudine" per i favri ottenuti in gioventù dall'umanista Paolo. Nel 1575 il vescovo Volpi dà incarico al pittore comasco Cesare Carpano di completare la galleria di ritratti dei vescovi di Como, affrescati in una saletta dell'"Episcopio" (G,. Turrazza: La successione dei vescovi di Como, Como, 1930) con le immagini dei vescovi dal 1340 fino a se stesso. La scaletta fa parte dell'abitazione del vescovo di Como. L'incisione tratta dal pittore comasco A. Parravicino dal ritratto a fresco, di G. Antonio Volpi, e pubblicata nell'opera del Turazza, è molto vicina, anche se piuttosto rozza, al ritratto del Museo. Verosimilmente quest'ultimo, buon esempio del ritratto "spirituale" in uso dopo il concilio tridentino, servì di modello per il ritratto affrescato nella sede dei Vescovi comaschi. Di Giov. Antonio Volpi esiste in Museo un altro ritratto (scheda n. 181), a mezza figura. Nel 1926 è entrato in Museo un archivio della famiglia Volpi (protocollo n. 2320 e n. 2331, 1926).Bibliografia: Archivio comunale: 1972, 27/ 11 - cat. 5-8-1. |
definizione | dipinto |
regione | Lombardia |
provincia | Como |
comune | Como |
indirizzo | via A. Diaz, 84 |
ente schedatore | S27 |
ente competente | S27 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Lopez M. C.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010); Aggiornamento-revisione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1980 |
anno modifica | 2010 |
latitudine | 44.309905 |
longitudine | 10.135848 |