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Opera d'arte ritratto di Hieronima Granari a Alessandria

L'opera d'arte ritratto di Hieronima Granari - codice 01 00034257 si trova nel comune di Alessandria, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoritratto di Hieronima Granari
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00034257
localizzazioneItalia, Piemonte, AL, Alessandria
datazionesec. XVII seconda metà; 1650 - 1699 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito piemontese(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a oliolegno/ intaglio
misurealt. 98, largh. 76,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiLa benefattrice è raffigurata al centro della tela, in posizione quasi frontale, a mezza figura, in un ovale di colore bruno scuro su fondo di colore marrone molto scuro; una tenda di colore rosso cupo taglia lo sfondo. La benefattrice presenta una carnagione rosea tendente all'arancione, capelli e occhi di colore bruno. Indossa un abito marrone scuro con una fascia, lungo la scollatura di colore verde bruno, coperta da un pizzo di colore bianco-giallognolo; dello stesso colore sono il ventaglio, i pizzi delle maniche, le perle applicate sull'abito, quelle dei bracciali e della collana, mentre le pietre degli anelli sono nere. Nella parte inferiore del dipinto compare una cartella, di colore grigio-giallastro, con una scritta identificante il personaggio e l'entità della donazione.Soggetti profani. Ritratti. Personaggi: Hieronima Granari. Abbigliamento. Oggetti: ventaglio.
notizie storico-criticheIl dipinto raffigura Hieronima Granari, o Girolama Granara, unica figlia ed unica erede del patrizio Girolamo. La benefattrice, moglie prima di Scipione Guasco e poi di Ottavio Guasco, nel 1588 sposò Rodrigo di Toledo, governatore di Alessandria; morto anche il terzo marito si dedicò esclusivamente ad opere di beneficenza (cfr. F. Gasparolo-F. Guasco di Bisio-C. Parnisetti, "Raccolta di iscrizioni alessandrine", Alessandria 1935). Nel 1625 morì lasciando all'Ospedale dei SS. Antonio e Biagio un mulino sul fiume Tanaro con testamento del 30 ottobre 1625 rogato Martino Pisano, notaio in Milano (Archivio Ospedale). Il ritratto, che presenta notevoli affinità nell arigidezza dell'abito e dei lineamenti del volto con il ritratto di Ambrosius Goreta, venne probabilmente eseguito nella seconda metà del XVII secolo, anche se le molteplici ridipinture ne rendono difficile la lettura. Non è escluso che faccia parte di quei dipinti raffiguranti ritratti di benefattori per i quali la Congregazione di Carità approvò, nella seduta del 25 febbraio 1895, interventi di "riparazione e ristorazione" (Archivio Ospedale). Ma è anche vero che in numerose occasioni si deliberarono interventi di restauro per i ritratti dei benefattori. Il dipinto compare in un inventario del 1960 (Archivio Ospedale) con il n° 73, numero che non è riportato sul retro del quadro.
bibliografiaAgapiti( 1934)p. 4
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaAlessandria
comuneAlessandria
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Soffiantino M. P.; Funzionario responsabile: Spantigati C. E.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bombino S. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bombino S. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1984
anno modifica2006

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