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Opera d'arte ritratto di Ignazio Mistrot a Torino

L'opera d'arte ritratto di Ignazio Mistrot - codice 01 00025328 si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturalebusto, opera isolata
soggettoritratto di Ignazio Mistrot
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00025328
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XVIII ultimo quarto; 1781 (post) - 1781 (ante) [iscrizione; bibliografia fonte archivistica]
ambito culturalebottega piemontese(analisi stilistica)
materia tecnicamarmo/ incisione/ sculturamarmo bianco di Carrara/ scultura
misurealt. 60, largh. 60, prof. 25,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico non territoriale
dati analiticiIl personaggio è rappresentato frontalmente, a mezzo busto. Porta la parrucca, con una doppia fila di boccoli in corrispondenza delle tempie e delle orecchie; fronte scoperta. Indossa una marsina aperta; al di sotto si intravedono il gilet, abbottonato, la camicia e jabot. Sulla spalla destra è appoggiato un drappo, fittamente panneggiato, che incornicia il busto nella parte inferiore, in corrispondenza delle braccia, appena accennate. La scultura poggia su un basamento a colonnetta con cornice superiore modinata e base a sezione quadrata. Esso è collocato su una mensola ornata da elemento a voluta che termina in una foglia di acanto stilizzata. Al di sotto di essa è collocata la lapide commemorativa e al di sopra è posto lo stemma gentilizio.Soggetti profani. Ritratti. Personaggi: Ignazio Mistrot. Abbigliamento.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Mistrot, Posizione: sopra il busto, Descrizione : D'oro alla banda di rosso, carica di due filetti d'oro e di tre venti d'argento, posti in maestà e soffianti dello stesso/ entro cartiglio/ cimato da corona comitale,
notizie storico-criticheIgnazio Mistrot, torinese, figlio del conte Francesco e di Giovanna Baroni e fratello di Bonaventura, sacerdote e benemerito dell'Ospedale di Carità, fu dottore in legge e per trentotto anni amministratore dell'Ospizio. Morendo, settantunenne, il 12 aprile 1781, lasciò erede il nipote, Giulio Martino Cucca, figlio della sorella Rosalia, destinando una somma di denaro all'Ospizio, a condizione che ogni anno venisse celebrata una messa solenne in suo suffragio, cfr. G. Claretta, I marmi scritti della città di Torino e de'suoi sobborghi, Torino, 1899, p. 439; Biblioteca Reale, datt. A. Manno, Il patriziato subalpino, sec. XX, vol. 20. Il busto, originariamente collocato nell'antica sede del Regio Ospizio di Carità in contrada di Po, fu trasportato nella sede attuale, unitamente alla lapide e stemma relativi, durante gli ultimi giorni di luglio dell'anno 1888, ad opera dello scultore Arturo Rossi (notizie dal 1878 al 1910).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, TO, Torino
bibliografiaClaretta G.( 1899)p. 439
definizionebusto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreR01
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bertorello G.Compilatore scheda: Dellarocca A.Compilatore scheda: Filippi P.Compilatore scheda: Lenzi F.Compilatore scheda: Mariotti G.Compilatore scheda: Pianarosa P.Compilatore scheda: Romei G.Compilatore scheda: Saretto E.; Funziona
anno creazione1979
anno modifica2006

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