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bene culturale | dipinto |
soggetto | ritratto di Ludovico Sforza detto il Moro |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00294201 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzepiazzale degli Uffizi |
contenitore | palazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, corridoio di levante, ventunesima campata |
datazione | sec. XVI ; 1556 (ca.) - 1556 [documentazione] |
autore | Dell'Altissimo Cristofano (notizie 1552/ 1605), |
materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
misure | alt. 60, largh. 44, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Ritratti. Personaggi: Ludovico Sforza. Abbigliamento: contemporaneo. |
notizie storico-critiche | Iniziata da Cosimo I nel 1552 con l'invio del pittore Cristofano dell'Altissimo a Como, nella villa di Paolo Giovio (1483-1552), a copiare la serie di uomini illustri già ivi raccolti, la collezione è una sorta di enciclopedia universale il cui valore storico documentario prevale su quello artistico. Essa continua in un legame ideale, la coeva collezione di busti marmorei degli Imperatori romani sempre nel medesimo corridoio degli Uffizi. Busti e ritratti erano infatti una costante dell'arredamento, in origine posti nella sala della Guardaroba di Palazzo Vecchio (o delle carte geografiche) avente anche funzione di rappresentanza, dove nel 1568 Vasari ricorda 280 dipinti (Allegri/Cecchi). Dall'agosto 1553, all'ottobre 1556 sono documentati numerosi invii di Cristofano a Firenze, e dagli inventari della Guardaroba medicea fra il 1567 e il 1569, si viene a conoscenza di 'Camerino legnaiolo' che eseguì le cornici (Beck). Non sono ancora del tutto note le fonti da cui furono tratte 'le effigi' dei personaggi, la cui innovazione, rispetto ai cicli medievali degli uomini illustri affrescati a Padova, Foligno e Siena, incluse la serie dello studiolo di Federico da Montefeltro consiste nella dimensione a busto della figura e nella nobiltà del dipinto su tavola, che favorivano la continuazione illimitata della raccolta. L'interesse di Cosimo per i dipinti gioviani iniziato già nel 1549 (Frey), continuò sia con Francesco I, il quale dette a Cristofano un compenso settimanale fino al 1587, che con Ferdinando (Trkulja). Trasferita nell'attuale collocazione dal 1587 al 1591, i dipinti furono risistemati nel 1597 da Filippo Pigafetta, seguendo i criteri della dignità sociale e delle professioni. Cristofano dell'Altissimo, allievo del Bronzino, dalla pittura lucida e compatta, priva di tenerezze e sfumature (Trkulja), rientrò a Firenze da Como nel 1562, continuando stabilmente ad occuparsi dei ritratti, di cui sicuri di sua mano, sono quelli elencati da Vasari nel 1568 (Allegri/Cecchi). Sotto Ferdinando fu aggiunta la serie delle Bellezze d'Artimino (le dame di Cristina di Lorena), e una campionatura degli infanti d'Austria e Baviera. I ritratti dei pittori e dei luogotenenti inviati alla fine del Cinquecento confluirono agli Uffizi solo nel 1873, i primi provenienti dall'Accademia del Disegno, mentre con continuità arrivarono le effigi dei regnanti europei e degli ambasciatori. Famosa fin dall'inizio, la collezione fu più volte copiata per essere inviata a villa Medici a Roma, e nelle residenze d'oltralpe. Il cardinale Leopoldo si interessò alla serie aulica della famiglia, e Cosimo III ne volle un'inventariazione sistematica, non più seguita negli anni dell'Unità d'Italia: nonostante i 1265 pezzi esposti nel corridoio vasariano nel 1882, l'inventario del 1890 riporta moltissime lacune sul piano iconografico. Nel 1970 la gioviana viene ricollocata nel corridoio (Prinz). Il dipinto è menzionato nella lettera del pittore a Cosimo I del 23 ottobre 1556, come già eseguito (Gualandi). Ricordato da Vasari il Palazzo Vecchio, ritrae Lodovico il Moro (1452-1508), che divenne duca di Milano alla morte del nipote Gian Galeazzo (1494). Uomo colto e di grande ingegno, combattè contro Luigi XII di Francia. Un ritratto del medesimo, ricordato a Pitti da Alessandro Pezzano, ambasciatore veneziano che fu in visita a Firenze nel 1577, è da credere una copia ulteriore del presente dipinto, giacchè la collezione gioviana fu interamente trasportata agli Uffizi nel 1587. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze |
committenza | Medici Cosimo I, granduca di Toscana (1552) |
bibliografia | Gaye G.( 1840)v. II pp. 389-392, 401-402, 412-414; Gualandi M.( 1844-1856)v. I, p. 373, n. 48; Gotti A.( 1872)pp. 36-38; Vasari G.( 1878-1885)v. VII pp. 608-609; Literarische nachlass( 1923-1940)v. I, p. 493; Venturi A.( 1901-1940)v. IX/VI pp. 402-411; Fr |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | piazzale degli Uffizi |
ente schedatore | L. 41/1986 |
ente competente | S417 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Frulli C.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Romagnoli G./ Rousseau B. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1989 |
anno modifica | 2002; 2006 |
latitudine | 43.768826 |
longitudine | 11.255744 |