dati analitici | La benefattrice, raffigurata a figura intera, al centro della tela, indossa un abito grigio scuro con bordi, pizzi e nodi di colore nero, guanti di colore grigio più chiaro e camicia di colore bianco, una lunga catena di color oro così come l'anello, che è ornato da una pietra di colore rosso. Appoggia la mano sinistra su una roccia, di colore grigio con sfumature giallo ocra, che reca una scritta in nero, identificante il personaggio. Sullo sfondo un paesaggio marino: il cielo è di colore grigio-azzurro pallido, il mare di colore grigio-azzurro più scuro, la spiaggia è grigia; la terra è di colore ocra-rossa sfumato in arancione chiaro, le pietre in primo piano a sinistra, una delle quali reca la firma, sono di colore grigio chiaro, le foglie sulla destra del dipinto sono di colore verde-oliva. La tela è conservata entro una cornice di profilo e luce rettangolare in legno intagliato e verniciato di colore scuro. Tipologia a gola; battuta liscia. Fascia interna sottile, modinata, fascia centrale liscia e fascia esterna modinata.Soggetti profani. Ritratti. Personaggi: Luigia Melazzi di S. Bartolomeo. Abbigliamento. Paesaggi: rocce; sentiero; spiaggia; cielo; nubi. Mare. Vegetali: arbusti. |
notizie storico-critiche | Il dipinto venne eseguito nel 1874 dal pittore Francesco Mensi (1800-1888), quando aveva ormai abbandonato i grandi lavori a soggetto storico o sacro. Mensi, dopo un periodo di apprendistato presso il pittore vogherese borroni, fu allievo di Pietro Benvenuti a Firenze, dopo il 1826 e in seguito andò a Roma. Nel ritratto in esame, la finitezza dei contorni, la staticità del personaggio e la nettezza del chiaroscuro, testimoniano la formazione del pittore nella scuola del classicismo toscano, la cui influenza ha comunque, in questo caso, toni molto mitigati. Per notizie sulla biografia e produzione del Mensi: G. A. De Giorgi, Notizie sui celebri pittori e su altri artisti alessandrini, Alessandria, 1836, pp. 48-52; Dipinti del Cavalier Prof. Francesco Mensi conservatore della civica Pinacoteca Viecha, fotografati nello Stabilimento Castellani, Alessandria, 1883; F. Gasparolo, Cenni biografici sul pittore Mensi, in "Rivista di Storia Arte e Archeologia della Provincia di Alessandria", 1907, XVI, fasc. XXVIII, p. 593. E. Filippelli, Notizie storiche sulla Pinacoteca Viecha e Civico Museo di Alessandria, in "Rivista di Storia Arte e Archeologia della Provincia di Alessandria", 1912, XXI, fasc. XLV, pp. 12-13; E. Filippelli, Catalogo della Pinacoteca in Alessandria, Alessandria, 1915, p. 23; F. Gasparolo, Il pittore Francesco Mensi, in "Rivista di Storia Arte e Archeologia della Provincia di Alessandria", 1924, fasc. XXIX, pp. 210-217; F. Gasparolo, Il pittore Francesco Mensi, in "Rivista di Storia Arte e Archeologia della Provincia di Alessandria", 1926, fasc. XXXVII, pp. 126-128; F. Mazzocca, voce, Francesco Mensi, in E. Castelnuovo - M. Rosci (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1861, catalogo della mostra (Torino maggio-luglio 1980), Torino, 1980, vol. III, pp. 431, 1464. Il dipinto presenta decise analogie con il ritratto di Emilio Zani Del Fra cfr. scheda 0100030985, sia nell'impostazione che nello sfondo con paesaggio marino, sia nella gamma di colori usati che nel modo di stenderli sulla tela. Nel Salone delle Adunanze dell'Ospedale, dove è collocata la tela in esame, si trovano numerosi altri ritratti di benefattori eseguiti dal Mensi negli anni che vanno dal 1874 al 1886, nei documenti d'archivio e nei testamenti dei benefattori non vi sono, generalmente, notizie sui quadri ma, dato che era compito dell'Ospedale occuparsi delle Onoranze ai benefattori, come si può dedurre dal "Mutamento delle norme per le onoranze ai benefattori" del 1922 (Archivio dell'Ospedale, Tit. I, Rub. 10, Cat. unica, busta 1, fasc. 1), si può avanzare l'ipotesi che questi ritratti siano stati commissionati al Mensi direttamente dalla Congregazione di Carità, tale ipotesi è in questo caso confermata da una Delibera del 12 aprile 1874 (Archivio Ospedale): "Al Cavaliere Pittore Mensi pel ritratto L. 290". Il dipinto raffigura la benefattrice contessa Luigia Melazzi di S. Bartolomeo, nata Martini, deceduta il 18 marzo 1874, che istituì un letto nell'Ospedale, come risulta dal testamento (Archivio Ospedale, Lasciti e Donazioni, 1874, Tit. II, Rub. 3, Cat. 1, busta 6, fasc. 207), e da un elenco di "Lasciti - donazioni - fondazioni - elargizioni a favore dell'Ospedale", aggiornato sino al 1957 (Archivio Ospedale, Tit. I, Rub. 10, Cat. unica, busta 1, fasc. 40). Il dipinto compare in un inventario del 1960 (Archivio Ospedale) con il n. 45, numero che non è riportato sul retro del quadro; non si sa quando passò alla collocazione attuale nel Salone delle Adunanze, né dove si trovasse prima, poiché non furono registrati i molteplici spostamenti dei quadri avvenuti, all'interno dell'edificio ospedaliero, per esigenze di arredo di uffici, corridoi, sale; è probabile che nel 1933 si trovasse nella galleria dei quadri-ricordo dei benefattori, istituita in quell'anno (cfr. Agapiti, L'ospedale Civile di Alessandria, in "Alexandria", II, 1934, fasc. 4, p. 123), ma questo dipinto non compare nei documenti fotografici relativi a tale galleria. |