notizie storico-critiche | Il dipinto raffigurante la Regina Maria Adelaide non è segnalato nell'inventario del 1890, dove compaiono invece i "grandi quadri a olio con cornice dorata, rappresentanti S. M. Vittorio Emanuele 2°, il Re Umberto e la Regina Margherita", tutti registrati nella sala gialla, cioè la camera attualmente indicata con il numero 23. Nell'inventario del 1907 la tela è ricordata assieme ai ritratti di Umberto I e di Vittorio Emanuele II, per un valore complessivo di £. 10.000. Non sono date né misure, né ulteriori informazioni che possano permettere un'identificazione certa (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficienza, Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, Categoria 11, Inventari dei beni, mazzo 654: categoria 5, Mobili diversi, fascicoli non numerati). Le stesse notizie si ricavano da un elenco del 1919 che segnala il ritratto di Maria Adelaide nella Sala verde del Castello, l'attuale camera 24: "1 grande quadro dipinto a olio rappresentante S. M. la Regina Maria Adelaide del Morgari". Lo spostamento continuo dei quattro dipinti tra questi due ambienti è confermato dall'inventario del 1931 che registra i ritratti di Vittorio Emanuele II e della Regina Maria Adelaide nella stanza 23, che da questi prende il nome, e quelli di Umberto e Margherita nella 24 (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficienza, Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, Categoria 11, Inventari dei beni, mazzo 655: Villa della Regina. Inventario anno 1931. Castello. Elenco dei Mobili e degli oggetti vari per ambienti, f. 14). Il ritratto in esame è eseguito nel 1874 da Paolo Emilio Morgari (Torino 1815-1882), figlio del pittore Giuseppe Maria, particolarmente attivo nelle chiese piemontesi dove eseguì numerosi affreschi (a Torino lavorò nella chiesa di San Massimo, in quella dei SS. Maurizio e Lazzaro, in San Francesco e nella Visitazione), partecipando anche alla realizzazione degli affreschi della volta dello scalone in Palazzo Reale e delle figure a monocromo rappresentanti le Scienze nella sala del nuovo Parlamento a Palazzo Carignano. Morgari frequenta l' Accademia Albertina come allievo di Carlo Felice Biscarra: terminati gli studi si distingue soprattutto come ritrattista di personaggi di rango reale, dedicandosi successivamente a soggetti di genere e costume (A. COMANDUCCI, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano 1962 (3 ed. ampliata a cura di L. Pelandi e L. Servolini), vol. III, p. 1237; C. THELLUNG, in La pittura in italia. L'Ottocento, Milano 1991, vol. II, p. 930). Il ritratto di Maria Adelaide è quasi sempre ricordato con quello del consorte Vittorio Emanuele II, di cui deve essere considerato il pendant come conferma anche l'uniformità delle cornici. Non si tratta però del dipinto reclamato dal presidente dell' Istituto delle Figlie dei Militari, Tommaso Villa, al Ministro della Real Casa di Firenze, come parte degli arredi della Villa, trasferiti, dopo la cessione della residenza all'Istituto, tra Torino e Moncalieri: non corrispondono infatti le misure e il ritratto, eseguito da uno dei pittori più rinomati in quegli anni, è definito, come quello del re, di "limitati meriti artistici". La missiva è da legare all'alienazione degli arredi della Villa nel 1867, a seguito della cessione della residenza all'Istituto Nazionale delle Figlie dei Militari; i mobili vennero trasferiti "alla spicciolata", dividendoli tra Torino e Moncalieri e restituendoli alla residenza originaria solo in parte due anni dopo (ASTO, Camerale, Fondo Real Casa, cartella 2895, fascicolo 1). Nel dicembre del 1942 la tela del Morgari è ricoverata a Roma per salvaguardarla dalle incursioni aeree ed è restituita alla Villa solo il 13 dicembre 1949 (S. GARNERO, Dai danni di guerra agli anni sessanta. Documenti sugli interventi di manutenzione, in C. MOSSETTI, a cura di, Villa della Regina. Diario di un cantiere in corco, Torino 1997, p. 115). |