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Opera d'arte ritratto di Pietro Benedetto Nicolis di Robilant di Ayres Pietro (1794/ 1878), a Torino

L'opera d'arte ritratto di Pietro Benedetto Nicolis di Robilant di Ayres Pietro (1794/ 1878), - codice 01 00201174 di Ayres Pietro (1794/ 1878), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 21, Galleria del Daniele, parete sud, lato sinistro
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoritratto di Pietro Benedetto Nicolis di Robilant
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00201174
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale
contenitorereggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 21, Galleria del Daniele, parete sud, lato sinistro
datazionesec. XIX secondo quarto; 1840 - 1840 [documentazione; bibliografia]
autoreAyres Pietro (1794/ 1878),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 114, largh. 80,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDipinto con cornice di legno intagliato e dorato.Ritratti: Pietro Benedetto Nicolis di Robilant.
notizie storico-criticheIl dipinto, eseguito da Pietro Ayres probabilmente nel 1840, raffigura Pietro Benedetto Nicolis di Robilant, nato a Torino nel 1724, generale d'artiglieria, "Capo del Real Corpo degli Ingegneri, Insigne per rara dottrina singolarmente nelle scienze geologiche e mineralogiche, nelle quali fu primo maestro nelle Nostre Contrade" [SBAS TO, Stato dei Quadri ultimamente collocati nella Galleria denominata del Daniel nel Real Palazzo Grande, fol. n. n. (ma n. 12)]. L'autore del ritratto, il pittore Pietro Ayres, era nato a Savigliano nel 1794 e morto a Torino nel 1878. Nel 1822, dopo aver preso parte alla campagna napoleonica di Russia, s'iscrisse all'Accademia Albertina, alla scuola del Biscarra che nel 1829 lo definì "abilissimo nei ritratti". A Roma, dove si stabilì intorno al 1830, strinse rapporti con Horace Vernet, direttore dell'Accademia di Francia e con Ferdinando Cavalleri, direttore del Pensionato del Re di Sardegna. Dal 1835 inizia a lavorare per Carlo Alberto, per il quale esegue il ritratto di Emanuele Filiberto, seguito poi da altri sette ritratti tutti destinati ad arredare la Galleria del Daniele (Castelnuovo E./ Rosci M., Torino 1980, v. III, pp. 1392-1393). Il dipinto appartiene ad una serie di cinquantaquattro ritratti rappresentanti insigni personaggi dello Stato Sabaudo, che Carlo Alberto alla fine degli anni trenta volle commissionare ad artisti a lui contemporanei, proponendosi di arredare con una serie iconografica di piemontesi illustri, appositamente eseguita, la Galleria del Daniele che riacquistava così la sua primitiva funzione di quadreria (Pinto S., Torino 1988, p. 26). Nella descrizione di questo ambiente fatta da Rovere nel 1858 le pareti appaiono "...rivestite di tavolati di legno a compartimenti, divisi da lezzene con isfondi a specchi, ricche cornici ed ornamenti intagliati e dorati, e sopra caduna di tali lezzene sono collocati tre quadri dipinti ad olio da artisti contemporanei.." (p. 138). Il programma decorativo era stato concepito ed allestito intorno al 1840, come testimonia la relazione intitolata "Galleria di S. M. 1840. Personaggi illustri nazionali per Soggetti di quadri, busti, ritratti", redatta dal Conte Cesare di Saluzzo di Meneseglio (1778-1853), che allora ricopriva la carica, affidatagli nel 1830 da Carlo Felice, di governatore dei figli di Carlo Alberto. Conservato presso la Soprintendenza dei Beni Artistici e Storici del Piemonte, il manoscritto illustra i criteri di selezione dei personaggi, in cui appaiono privilegiati illustri uomini di chiesa e i nobili tradizionalmente al servizio dei sovrani nell'amministrazione e nell'esercito. I pittori chiamati a realizzare questi dipinti come Giovanni Battista Biscarra, Michele Bertrandi, Pietro Ayres, Michele Cusa, Amedeo Augero, Francesco Marabotti, Camilla Gandolfi Guiscardi, insieme a Ferdinando Cavalleri e a Luigi Gandolfi, rappresentavano i maggiori ritrattisti attivi all'epoca in Piemonte (cfr. Casassa A., La corte, l'aristocrazia, la borghesia nei ritratti e nelle scene d'interno, in Dalmasso F./ Maggio Serra R., Francesco Gonin 1808-1889, catalogo della mostra, Torino 1991, p. 88). Alcuni di questi ritratti risultano già sistemati nella galleria nell'aprile del 1840, come dimostrano alcuni documenti rinvenuti nell'Archivio di Stato di Torino (Sezione Camerale, Fondo Real Casa) da Silvia Ghisotti, dai quali risulta che fin dal 1837 Gabriele Capello lavorava al restauro di cinquantaquattro cornici "predisponendone la numerazione nello scudetto" (cfr. scheda documenti n. 121238), numeri che, nello stesso anno, gli indoratori S. Bonzanigo, P. Fagiani e F. Martini s'impegnavano a dipingere in nero (cfr. scheda documenti n. 121253). Nel 1840 è nuovamente G. Capello ad eseguire "delle cartelle da mettere sotto 43 quadri della Galleria del Daniel, tra i quali il ritratto di Emanuele Filiberto posto nel mezzo" (cfr. scheda documenti n. 121563), su ventisette delle quali Felice Spilmann esegue iscrizioni (cfr. scheda documenti n. 121574). Altri ventisette ritratti vengono trasportati dai laboratori dei rispettivi autori alla Galleria del Daniel nel 1841per opera di Capello, che "li sostituisce ai vecchi quadri e sistema le rispettive cartelle con i nomi" (cfr. scheda documenti n. 121319). ; ; ; ;
bibliografiaRovere C.( 1858)p. 144; Castelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. I p. 415 di Mazzocca F.; v. III p. 1393; De Benedetti M.( 1913)p. 57
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoPiazzetta Reale
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Manchinu P.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Damiano S. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2000
anno modifica2007
latitudine45.072658
longitudine7.686346

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