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bene culturale | dipinto |
soggetto | ritratto di Selvaggia del Riccio negli Albizi |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00297204 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzepiazza Pitti, 1 |
contenitore | palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, piazza Pitti, 1, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi (Soffittone) |
datazione | sec. XVII inizio; 1600 - 1606 [documentazione] |
ambito culturale | ambito fiorentino(bibliografia) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 58.5, largh. 44.5, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Soggetti profani. Ritratti. Personaggi: Selvaggia del Riccio negli Albizi. Abbigliamento: contemporaneo: sopravveste ricamata; veste broccata a scollo quadrato; maniche a gozzo; gorgiera. |
notizie storico-critiche | I ritratti della serie detta delle bellezze di Artimino sono pervenuti in doppia versione, al'petto' e al ' gomito'. Una delle due versioni era probabilmente destinata alle nobildonne o alle loro famiglie. La serie, iniziata alla fine del secolo XVI, fu terminata entro il 1638. Il nucleo principale (quarantaquattro ritratti) e' databile comunque entro il 1606. Infatti dai documenti pubblicati dal Chappel si ricava che una prima serie di ventitre' ritratti fu pagata nel 1601 e una seconda di ventuno tra il 1603 e il 1606. In alcuni pagamenti della seconda serie (certamente copia della prima) , compare il nome di Achille di Baldassarri Granre pittore della bottega di Jacopo Ligozzi, attivo come ritrattista per i Medici. Dai documenti si deduce che sono probabilmente suoi i ritratti di Settimia Magalotti, Maria Pucci, Ludovica Antinori Falconetti, Maddalena Strozzi Bardi, Costanza di Lioni Ricci, dei quali sono conservati solo gli ultimi due. Non potendo pero' stabilire con certezza quale sia la serie originale e quale la copia (anche se e' piu' probabile che l'originale sia la versione al gomito) non si puo' determinare quali ritratti abbia eseguito il Granre. Per quanto riguarda i dipinti documentati nel 1601, il Chappell fa il nome di Matteo Confortini, pittore noto per pagamenti di ritratti non meglio precisati, attivo negli anni fra il 1585 e il 1633. Ma in una lettera del 28 maggio 1600 al Granduca Ferdinando(ASF, Mediceo 5962, c. 523) , Cristina di Lorena nomina come artista scelto per l`esecuzione della serie, un certo " Zoppo pittore" che potrebbe essere Francesco Mati citato dal Gabburri proprio come 'Zoppo' e che era allievo di Alessandro Allori. A parte l'identificazione dei nomi, nella serie sono individuabili, secondo la Meloni, due mani, una piu' antiquata e rigida nei ritratti delle dame col doppio collo di merletti, e una piu' moderna nei ritratti delle donne col colletto piu' rigonfio e con gli orecchini a grappolo d'uva. Nel 1676, trentasei tele sono registrate nell' Inventario generale della Guardaroba e poco dopo trenta (le stesse?) entrarono in Galleria. In data imprecisata i ritratti giunsero al Poggio Imperiale dove furono inventariati nel 1836. Alcuni ritratti tornati agli Uffizi furono nuovamente inventariati nel 1890. Altre tele mantengono invece solo il numero di Poggio Imperiale, dove ancora sono conservati dieci dipinti. |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | piazza Pitti, 1 |
ente schedatore | L. 41/1986 |
ente competente | S417 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Triarico M.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rousseau B. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1987 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.765656 |
longitudine | 11.249350 |