notizie storico-critiche | Il dipinto ritrae una giovinetta a figura intera, vestita con abito verde con finiture bianche. Grande collana di gioielli e collana più piccola in perle e gioielli, fazzoletto nella mano sinistra, mentre la destra è poggiata sul bracciolo di una poltrona rivestita di velluto rosso con nappe dorate. Drappo di damasco dorato operato con fodera in raso rosato cangiante. Cornice liscia modanata dipinta di giallo e parzialmente dorata. Il dipinto in esame, assieme ad altri tre tuttora conservati a Poggio Imperiale vanta un'ininterrotta permanenza nella villa dal 1624 almeno fino ad oggi. Lo troviamo citato infatti per la prima volta nell'inventario di quell'anno, in '[...] una camera dell'appartamento a terreno occupata dal Principe Don Lorenzo [...]', assieme ad altri 'sei quadri in tela, alti braccia quattro, entrovi dipinto tutte e sette le sorelle della Ser.ma Arciduchessa nostra Patrona'. Non sappiamo con certezza se le grandi tele facessero parte della collezione del Principe, ma è più probabile che, raffigurando personaggi di casa d'Austria, siano state commissionate dalla Granduchessa Maria Maddalena. Nell'Inventario successivo del 1654 infatti alle sette tele iniziali risulta aggiunto un ritratto di quest'ultima, di uguali dimensioni, catalogato con gli altri nella 'sala dei Forestieri', che era a terreno, prossima all'ingresso verso Firenze. Sempre nella stessa sala gli otto ritratti risultano ancora assieme nell'inventario del 1691, segnati col n. 144°/2 (presente sul retro del dipinto in esame), ed in quello del 1768, segnati col n. 404 (presente sul retro). A partire dal successivo inventario del 1784 invece la serie di otto viene smembrata ed inventariata diversamente: quattro ritratti restano sicuramente a Poggio Imperiale (e sono i 4 ancor oggi esistenti in Galleria di cui si è parlato sopra), mentre gli altri, tra i quali quello di Maria Maddalena d'Austria, vengono dispersi. Dei quattro rimasti il ritratto in esame, ed un altro simile (BAS 348018) sono ricordati e descritti sempre assieme, almeno fino all'inventario del 1818-1836, presentando correttamente i numeri di riferimento comuni. Così nell'Inventario del 1784, segnati col n. 827 (non sul retro), le due sorelle si troveranno nella stanza 40 della villa, in quello del 1803, segnati col n. 872 (che compare) nella stanza 46; in quello del 1810, segnate col n. 828 (che compare sul retro) nella stanza n. 50. Anche nell'Inventario del 1818-1836, che non fornisce l'ubicazione dei dipinti, i due ritratti, inventariati col n. 616 (che compare sul retro), risultano ancora assieme. Catalogati invece singolarmente, ma sempre nello stesso ambiente, troviamo i 4 dipinti superstiti nell'inventario perduto del 1836, dove il ritratto in esame era segnato col n. 883 (che compare sul retro), ed in quello del 1860-1861, col n. 732 (che compare sul retro) e collocato nella stanza n. 125 della villa. Anche nell'ultimo inventario dell'Imperiale, quello del 1870, il dipinto in esame, segnato col n. 3329, (che compare sul retro), risulta assieme ai 4 rimasti della primitiva serie di 8, inventariato con altri 14 ritratti femminili a figura intera, di varia grandezza. Originariamente la serie, come già detto, raffigurava le 7 sorelle della Granduchessa Maria Maddalena d'Austria, che era l'Ultimogenita, essendo nata nel 1589.Difficile si presenta l'identificazione delle principesse, anche a causa dello stato, oggi frammentario, del gruppo, del quale risultano dispersi due dipinti dei 7 originali. Un quinto ritratto si trova attualmente nei depositi delle Gallerie Fiorentine (BAS 94944) e dovette lasciare la villa, con altri due, già nel 1784. Al Kunsthistorisches Museum di Vienna esistono due ritratti, di Giorgia Massimiliana (1581-1597), e di Eleonora (1582-1620), due delle sorelle maggiori della Granduchessa, pubblicati da G. Heinz (cfr. bib.), anch'essi probabilmente residui di un'altra serie identica a quella fiorentina (di dimensioni però più piccole, 180x110 circa), che lo studioso attribuisce a Jakob de Monte. Vista l'identità della mano, c'è da credere che il De Monte possa anche essere l'autore della serie dell'imperiale. Non è sicuro che i nostri ritratti siano arrivati a Firenze con M. Maddalena d'Austria oin seguito; in ogni caso nel 1624 risultano già alla villa e questa data si può prendere come termine 'ante quem' per la datazione della serie. |