dati analitici | Dipinto rettangolare raffigurante il Re, in alta uniforme, con finimenti in argento, ritratto in piedi, nell'atto di stringere con la mano sinistra dei fogli manoscritti, accanto a una poltrona e a un tavolo, su cui sono esibite mazza regale e corone. L'ambientazione è resa con colori brillanti (si vedano gli accostamenti vivaci riprodotti per il copritavolo e il tappeto), fra i quali predomina il rosso della tappezzeria damascata sulla parete di fondo e della tenda avvolta nell'angolo.Personaggi: Vittorio Emanuele II. Abbigliamento: mantello di ermellino. Oggetti: trono; tavolo; corona; scettro; tappeto; tenda; dipinto; cornice; porta. Armi: spada.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: impresa, Qualificazione: civile, Identificazione: Collare della SS. Annunziata, Posizione: sul petto, al centro, Descrizione : collare a maglie composte da nodi, nei quali sono intrecciate quattro lettere FERT, a cui è applicato un pendente con l'immagine dell'Annunciazione, racchiusa da tre nodi sabaudi, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: impresa, Qualificazione: civile, Identificazione: Croce Mauriziana, Posizione: sul petto, a destra, Descrizione : placca raggiata a otto punte con croce trifogliata con agli angoli le braccia biforcate della croce di S. Lazzaro, |
notizie storico-critiche | Un grande ritratto ad olio con cornice dorata del Re Vittorio Emanuele II è ricordato per la prima volta tra gli arredi di Villa della Regina nel 1890, quando l'"Inventario dell'Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari Casa della Villa della Regina Castello" lo registra nella "Sala gialla attigua al Salone", insieme ai ritratti del Re Umberto I e della Regina Margherita. Il dipinto è probabilmente da identificare col ritratto di Vittorio Emanuele II (1820-1878) menzionato nell'inventario del 1907 insieme con quello di Umberto I e della regina Maria Adelaide, per un valore complessivo di £ 10.000. Non sono date nè misure, nè ulteriori informazioni che consentano un'identificazione certa. Nel 1919 l'"Inventario dei Beni Mobili - divisi per ambiente - esistenti alla Villa della Regina [...]" segnala il ritratto del sovrano nella sala rossa, insieme agli altri dipinti menzionati: "1 quadro grande dipinto a olio rappresentante S. M. Vittorio Emanuele II, con larga cornice dorata del Morgari" (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza, Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, Categoria 11, Inventari dei beni, mazzo 654: categoria 5, Mobili diversi, fascicoli non numerati). Nel 1931 le immagini di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide denominano la sala in cui sono posti, che in base ad altre coordinate fornite (si specifica che l'ambiente è posto nel lato di ponente con le finestre verso Torino), si può indentificare con l'Anticamera verso Ponente dell'Appartamento di Sua Maestà (stanza n. 23) (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza, Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, Categoria 11, Inventari dei beni, mazzo 655: Villa della Regina. Inventario anno 1931. Castello. Elenco dei Mobili e degli oggetti vari per ambienti, f. 14), dove il dipinto è attestato fin dal 1890. Approsimativamente negli stessi anni, si colloca una veduta d'insieme della camera, in cui il quadro risulta essere appeso alla parete sud (C. Mossetti, a cura di, Villa della Regina. Diario di un cantiere in corso, Torino 1997, p. 115, fig. 7). La fotografia riproduce quanto scrive Eugenio Olivero, circa un decennio dopo, menzionando anche il nome del pittore Paolo Emilio Morgari, ricavabile dalla firma (E. Olivero, La Villa della Regina in Torino, Torino 1942, p. 25). Rosanna Arena ha notato che il dipinto in questione non è identificabile con quello reclamato dal presidente dell'istituto delle Figlie dei Militari, Tommaso Villa, al Ministero della Real Casa di Firenze, come parte degli arredi della Villa trasferiti, dopo la cessione della residenza all'Istituto, tra Torino e Moncalieri: non corrispondono infatti le misure e il ritratto, benchè eseguito da uno dei pittori più rinomati in quegli anni, è definito, insieme a quello della regina consorte, di "limitati meriti artistici". La missiva è da legare all'alienazione degli arredi della Villa nel 1867, a seguito della cessione della residenza all'Istituto Nazionale delle Figlie dei Militari; i mobili vennero trasferiti "alla spicciolata", dividendoli tra Torino e Moncalieri e restituendoli alla residenza originaria solo in parte due anni dopo (ASTO, Camerale, Fonda Reale Casa, cartella 1895, fascicolo 1). Paolo Emilio Morgari (Torino 1815-1882), figlio del pittore Giuseppe Maria, eseguì numerosi affreschi in chiese piemontesi (a Torino lavorò nella chiesa di San Massimo, in quella dei SS. Maurizio e Lazzaro, in San Francesco e nella Visitazione) e partecipò alla realizzazione degli affreschi della volta dello scalone in Palazzo Reale e delle figure a monocromo rappresentanti le Scienze nella sala del nuovo Parlamento a Palazzo Carignano. Frequentò l'Accademia Albertina come allievo di Carlo Felice Biscarra e si distinse come ritrattista di personaggi di rango reale, esponendo successivamente soggetti di genere e di costume (C. Thellung, in La pittura in Italia. L'Ottocento, Milano 1991, vol. II, p. 930). Il ritratto proveniente da Villa della Regina è ricordato, oltre che nella nota bibliografica sopra citata, anche alla voce dedicata al pittore in A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano 1962, (3 ed. ampliata a cura di L. Pelandi e L. Servolini), vol. III p. 1237. Da alcuni documenti rinvenuti presso l'Archivio centrale dello Stato a Roma, risulta che pochi anni dopo (il 28 maggio 1879) il fratello di Paolo Emilio, Rodolfo Morgari (1827-1907), "pittore ristoratore dei R.li Palazzi e Ville negl'antichi Stati" dal 1869, è incaricato di eseguire un ritratto "del Re Vittorio Emanuele II di gloriosa ricordanza [...] Il prezzo avrebbe ad essere di £ 800 ed essendo il suddetto Artista molto stimato dalle Persone competenti in simil genere di lavori, si avrebbe la certezza d'un ottima riuscita [...]" (prosegue in OSS). |