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Opera d'arte rovine architettoniche di Gambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), a Torino

L'opera d'arte rovine architettoniche di Gambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), - codice 01 00206395 di Gambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano primo, Appartamento di S.M. la Regina, Anticamera verso ponente - 31: parete nord
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalesovrapporta, elemento d'insieme
soggettorovine architettoniche
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00206395
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano primo, Appartamento di S.M. la Regina, Anticamera verso ponente - 31: parete nord
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1738 (post) - 1749 [bibliografia]
autoreGambone Giovanni Domenico (1720/ 1793),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 127.5, largh. 107,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiLa sovrapporta raffigura rovine di edifici classici disposte scenograficamente da sinistra digradando verso destra in lontananza. Le rovine sono animate da alcune figure popolane intente in varie occupazioni. Sullo sfondo si scorge un paesaggio sfumato ed un'ampia porzione di cielo con nubi.Architetture. Figure: uomini; donne. Paesaggi.
notizie storico-criticheLe due sovrapporte presenti nella stanza sono attribuite dalla bibliografia a Giovanni Domenico Gambone (Torino 1720-1793), pittore specializzato nel ritrarre rovine architettoniche con un taglio fortemente scenografico, disposte spesso in primo piano ad angolo con sullo sfondo una veduta dai contorni sfumati. Angela Griseri in una nota alla trascrizione dell'inventario del 1755 riporta l'attribuzione al Gambone, secondo un'ipotesi già di Andreina Griseri ripresa da Marziano Bernardi, e ricorda che il pittore è "citato nei Conti della Real Casa dal 1738 al 1751, e per <> nel 1739" (cfr. Angela Griseri, "Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755", Torino 1988, p. 30 n. 76; A. Baudi di Vesme, "Schede Vesme", Torino 1966, vol. II, p. 508; M. Bernardi, "Tre Palazzi a Torino", Torino 1963, tav. XIX). Per confronti si rimanda ai dipinti di Gambone in Palazzo Reale, in particolare nella camera quarta degli archivi al primo piano, e nella Palazzina di Caccia di Stupinigi.L'impostazione degli elementi architettonici, del paesaggio fantastico di sfondo e delle figurine che li popolano derivano da esempi celebri di Marco Ricci, Giovanni Paolo Pannini, Andrea Locatelli e Francesco Guardi. Il gusto per le finzioni scenografiche di architetture, classiche in un primo tempo e neogotiche poi, si diffuse rapidamente a corte e presso le famiglie nobiliari piemontesi nel corso del Settecento. Per un'analisi specifica di tale genere pittorico si rimanda alla tesi di laurea di Valentina Assandria "La pittura di rovine nel secolo XVIII in Piemonte ", relatore Andreina Griseri anno accademico 1988-89.
bibliografiaBernardi M.( 1963)t. XIX; Baudi di Vesme A.( 1966)v. II p. 508; Griseri A.( 1988)p. 30 n. 76
definizionesovrapporta
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Manchinu P. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2003
anno modifica2007
latitudine45.071707
longitudine7.678011

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