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Opera d'arte sacrificio di Isacco di Merisi Michelangelo detto Caravaggio (1571/ 1610), a Firenze

L'opera d'arte sacrificio di Isacco di Merisi Michelangelo detto Caravaggio (1571/ 1610), - codice 09 00289182 di Merisi Michelangelo detto Caravaggio (1571/ 1610), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, sala 90 Caravaggio
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettosacrificio di Isacco
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00289182
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzepiazzale degli Uffizi
contenitorepalazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, sala 90 Caravaggio
datazionesec. XVII ; 1603 - 1604 [bibliografia]
autoreMerisi Michelangelo detto Caravaggio (1571/ 1610),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurecm, alt. 104, largh. 135,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Abramo; Isacco. Figure: angelo. Abbigliamento: all'antica. Architetture: veduta di paese; castello turrito (chiesa). Paesaggi: pianura; colline; montagne. Oggetti: coltello; pietra sacrificale. Animali: ariete. Vegetali: alberi di alloro.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: bollo, Identificazione: Dogana del Belgio, Posizione: sul retro, Descrizione : NR (recupero pregresso), ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: bollo, Qualificazione: amministrativo, Identificazione: Dogana del Belgio, Posizione: sul retro, Descrizione : NR (recupero pregresso),
notizie storico-critichePervenuto agli Uffizi nel 1917 come dono di John Fairfax Murray, il figlio del pittore preraffaellita stabilitosi a Firenze, il dipinto proveniva dalla collezione Sciarra di Roma, ma la sua storia risale addietro, poiché figurava negli inventari delle proprietà Barberini già nel 1608. Il Bellori testimonia che la tela fu dipinta per monsignor Romeo Barberini "Al cardinale Maffeo Barberini che fu poi Urbano VIII, sommo pontefice oltre il ritratto fece il sacrificio di Abramo. Il quale tiene il ferro presso la gola del figliuolo che grida e cade". Questa citazione ha indotto a collegare questa tela con due pagamenti effettuati dal Cardinale al pittore nel 1603 e nel 1604. La questione della datazione resta comunque controversa poiché, se il dipinto appare abbastanza prossimo a opere della maturità, la prevalenza di elementi lombardi fa propendere per una datazione anteriore allo scadere del secolo. Per quanto riguarda l'autografia, quasi unanimemente sostenuta dalla critica, da citare la posizione del Friedlander che la ritiene neppure copia, ma "pasticcio", causa pretese incongruenze tra i diversi elementi, come aveva già osservato il Marangoni, che richiamerebbero varie stagioni del fare caravaggesco. Il Longhi ricorda che una relazione alquanto più tarda del soggetto trattato compare nel '700 nella raccolta del Duca d'Arbians, dove fu inciso. Se ne conservano alcune copie antiche, tre delle quali citate da Ainaud de Lasarte, in Spagna: un'altra è nella raccolta De Dona a Como. Gregori nota come il pittore abbia scelto il formato orizzontale a tre quarti che concentra e dà preminenza al soggetto, mentre Marini suggerisce che sotto il tema del dipinto, tratto dalla Genesi (XXII - 10-13), si celi un omaggio al futuro papa Urbano VIII, intento non nuovo al Caravaggio che a Messina si richiama al committente de' Lazzeri dipingendo la "Resurrezione di Lazzaro", adattando così una struttura concettistica "ad personam". Infatti l'albero di alloro che campeggia nella scena si riferisce ai Barberini, l'angelo è elemento precristiano, simbolo del sacrificio secondo la narrazione biblica, e la presenza dell'edificio, molto simile ad una chiesa, allude al sorgere della chiesa dall'immolazione Isacco-Cristo. Calvesi infine, citando Agostino, identifica nella luna di fondo (dove rileva una chiesa con battistero) "l'unione dei fedeli nella chiesa di Cristo e nella Grazia che è la sua luce".
altra localizzazioneluogo di provenienza: Lazio, RM, Roma; luogo di provenienza: Lazio, RM, Roma; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
altre attribuzioniCaravaggio, copia
bibliografiaMostra Caravaggio( 1951)n. 12; Uffizi catalogo( 1980)p. 203, n. P359; Uffizi( 1982-1983)v. II, p. 219; Hibbard H.( 1983)pp. 164-167, 310-311, nota 102; Marini M.( 1987)p. 465 e segg.; Idea Bello( 2000)pp. 277-278, n. 3; Cinquecento lombardo( 2000)pp. 490-
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzopiazzale degli Uffizi
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Pilati E.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Romagnoli G./ Rousseau B. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); D'Andrea G. (20
anno creazione1989
anno modifica2002; 2006; 2015
latitudine43.768826
longitudine11.255744

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