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Opera d'arte San Bartolomeo in trono tra angeli, Cristo benedicente di Landini Jacopo detto Jacopo del Casentino (1297/ 1349), a Firenze

L'opera d'arte San Bartolomeo in trono tra angeli, Cristo benedicente di Landini Jacopo detto Jacopo del Casentino (1297/ 1349), - codice 09 00191307 di Landini Jacopo detto Jacopo del Casentino (1297/ 1349), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano terreno, Sala dei giotteschi
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bene culturaledipinto
soggettoSan Bartolomeo in trono tra angeli, Cristo benedicente
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00191307
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano terreno, Sala dei giotteschi
datazionesec. XIV ; 1340 - 1345 [bibliografia]
autoreLandini Jacopo detto Jacopo del Casentino (1297/ 1349),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera/ doratura a foglia
misurealt. 265, largh. 121,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiColonnine tortili, modanature, arco ogivale e sottarco trilobato, formelle trilobate ai lati e alla sommità della cuspide; nella cuspide trilobo con la figura di CristoSoggetti sacri. Personaggi: San Bartolomeo; Profeti; Cristo. Figure: angeli. Attributi: (San Bartolomeo) libro; coltello. Araldica: emblema arte degli Oliandoli. Oggetti: vessillo; strumenti musicali; cuscino; trono. Decorazioni: motivi geometrici stilizzati.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: emblema, Qualificazione: di corporazione, Identificazione: Arte degli Oliandoli e Pizzicagnoli, Posizione: sul vessillo, Descrizione : leone di rosso rampante con ramo di olivo tra le zampe,
notizie storico-criticheLa prima ipotesi di Offner, poco dopo ritirata dallo stesso studioso, circa la provenienza della tavola dalla chiesa di S. Bartolomeo al Corso fu smentita dal Cohn che plausibilmente collegò il dipinto ad un documento del 1351 dell'Arte degli Oliandoli dal quale risultava l'esistenza di una immagine di San Bartolomeo sul pilastro assegnato all'Arte nella chiesa di Orsanmichele. Più di recente, considerando anche la presenza sul medesimo pilastro di un affresco con San Bartolomeo di poco successivo attribuibile a Giovanni Bonsi, si è ritenuto probabile la provenienza originaria del dipinto dalla Residenza dell'Arte, come era consuetudine. Tuttavia non si esclude una prima collocazione al pilastro in Orsanmichele e un successivo passaggio nella Residenza, allorquando nei primi anni Sessanta Giovanni Bonsi realizzò il suo affresco. Successivamente è passata alla Camera di Commercio e poi nel 1782 agli Uffizi dove è citata dal Lanzi, il quale avanza una improbabile attribuzione a Cimabue. I primi a fare il nome di Jacopo del Casentino, indipendentemente, furono il Khvoshinsky-Salmi e il Siren nel 1914 sulla base del confronto con l'altarolo portatile già Cagnola e oggi agli Uffizi, firmato, e con la tavola raffigurante la Madonna già in Mercato Vecchio ora al Palazzo dell'Arte della Lana; l'attribuzione è stata in seguito sempre accettata dalla critica ad eccezione del Suida (1923). Discussa è invece la datazione; la Marcucci propone di porre l'opera verso la metà del quarto decennio; per la Sandberg Vavalà verso gli anni '40 o '50. L' Offner, inoltre, suppone che questa tavola sia servita da modello a Lorenzo di Niccolo' per il suo San Bartolomeo attualmente nella pinacoteca di San Gimignano. Attualmente sembra probabile una datazione che abbia come terminus post quem il 1339, anno nel quale il pilastro in Orsanmichele fu assegnato alla Corporazione; a rendere possibile tale datazione contribuiscono anche confronti stilistici con altre opere databili a questi anni come la pala di Crespino sul Lamone del 1342.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di deposito: Toscana, PO, Poggio a Caiano; luogo di deposito: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI
altre attribuzioniCimabuescuola toscana sec. XIVscuola fiorentina sec. XIV
committenzaArte degli Oliandoli e Pizzicagnoli (1340 ca.)
bibliografiaLanzi L.( 1782)p. 70; Zacchiroli F.( 1783)p. 103; Fantozzi F.( 1842)p. 74; Bettini A.( 1862)p. 182; Catalogo R. Galleria( 1863)p. 6; Pieraccini E.( 1907)p. 100; Siren O.( 1914-1915)p. 83; Khvoshinsky B./ Salmi M.( 1914)v. II p. 25; Siren O.( 1917)v. I pp.
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Ricasoli, 58/60
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Lapucci R.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: Landi S. (1988); Aggiornamento-revisione: Romagnoli G. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Romagnoli G. (2006), Referent
anno creazione1986
anno modifica2005; 2006
latitudine43.777035
longitudine11.258756

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