Invernomuto.net

Ho realizzato questo sito per rendere disponibile alla consultazione questa mole enorme di dati altrimenti difficilmente consultabili :)

Opera d'arte San Bartolomeo sprona Pio V all'orazione per la gloria della Chiesa di Boccaccino Francesco (1660 ca./ 1741 ca.), a Mantova

L'opera d'arte San Bartolomeo sprona Pio V all'orazione per la gloria della Chiesa di Boccaccino Francesco (1660 ca./ 1741 ca.), - codice 03 00185058 di Boccaccino Francesco (1660 ca./ 1741 ca.), si trova nel comune di Mantova, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoSan Bartolomeo sprona Pio V all'orazione per la gloria della Chiesa
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00185058
localizzazioneITALIA, Lombardia, MN, Mantova
datazionesec. XVIII ; 1725 - 1745 [analisi storica; analisi stilistica bibliografia]
autoreBoccaccino Francesco (1660 ca./ 1741 ca.),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurecm, alt. 300, largh. 170,
condizione giuridicaproprietà Stato
dati analiticiDipintoPersonaggi: San Pio V; San Bartolomeo; Cristo. Figure: angeli. Attributi: (San Pio V) camauro; tiara; mozzetta; stole; fisionomia; contesto. Attributi:(San Bartolomeo) pelle; chiodi; abbigliamento. Attributi: (Cristo) croce; fisionomia; contesto; abbigliamento. Architetture: colonna. Oggetti: cuscino. Abbigliamento: mantelli; rocchetto; stola; mozzetta.
notizie storico-criticheIl dipinto è attribuito al pittore cremonese Francesco Boccacino da Susani nel 1831 (si veda il contributo citato in bibliografia) e tale attribuzione è ripresa nella letteratura artistica successiva fino alla scheda dedicata all’opera pubblicata da Chiara Tellini Perina in occasione della mostra tenutasi in San Maurizio nel 1982 (nella scheda, contenuta nel contributo citato in bibliografia, è riportata e sottoposta ad esame la bibliografia precedente). La studiosa propone per la pala d’altare in esame una datazione coeva alla dotazione della cappella, tra il 1725, anno della fondazione della cappella, e il 1731, anno in cui la struttura architettonica risulta terminata, ma a causa del cattivo stato di conservazione dell’opera, prima del restauro del 1998, non ne propone alcuna lettura stilistica. Il carattere ancora seicentesco del dipinto è evidente nell’impostazione su piani scalati in verticale e nella saldezza compositiva delle figure principali, ancora legata alla tradizione lombarda, mentre il colore, restituito nella sua qualità dal restauro, mostra una stesura accademica lontana dalla scioltezza settecentesca. Classicismo marattiano, cadenze della pittura genovese e intonazioni neovenziane sono i riferimenti sottolineati da Luisa Bandera (nella "Biografia" in "Pittura a Cremona dal Romanico al Settecento", Milano 1990, p. 300) per le opere di Sigismondo Francesco Boccaccino, che in una recente tesi è definito il principale pittore barocco cremonese formatosi a Roma nello studio di Maratta. Nell’opera in esame, realizzata necessariamente in una fase matura, tra il 1725 e il 1741 (anno della morte del pittore), Boccaccino mostra un linguaggio composto legato alla tradizione accademica appresa a Roma e pertanto rassicurante per la committenza che gli affida l’esecuzione di numerose pale devozionali per le chiese del cremonese. Un utile confronto può essere istituito con la pala della cappella di San Giuseppe per la chiesa di Sant’Ilario di Cremona nella quale sono presenti strette analogie nella impostazione, nelle tipologie delle figure e nella composizione della gloria angelica.
bibliografiaSusani G.( 1831)p. 69; Pastore G./ Tellini Perina C.( 1982)p. 123; Bandera L.( 1989)p. 300
definizionedipinto
regioneLombardia
provinciaMantova
comuneMantova
ente schedatoreS23
ente competenteS23
autori della catalogazioneCompilatore scheda: arisi rota anna paola; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: marti giuseppinarodella giovanni; Trascrizione per informatizzazione: arisi rota anna paola (2013)
anno creazione2013

oppure puoi cercare...