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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | San Bartolomeo sprona Pio V all'orazione per la gloria della Chiesa |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 03 00185058 |
localizzazione | ITALIA, Lombardia, MN, Mantova |
datazione | sec. XVIII ; 1725 - 1745 [analisi storica; analisi stilistica bibliografia] |
autore | Boccaccino Francesco (1660 ca./ 1741 ca.), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | cm, alt. 300, largh. 170, |
condizione giuridica | proprietà Stato |
dati analitici | DipintoPersonaggi: San Pio V; San Bartolomeo; Cristo. Figure: angeli. Attributi: (San Pio V) camauro; tiara; mozzetta; stole; fisionomia; contesto. Attributi:(San Bartolomeo) pelle; chiodi; abbigliamento. Attributi: (Cristo) croce; fisionomia; contesto; abbigliamento. Architetture: colonna. Oggetti: cuscino. Abbigliamento: mantelli; rocchetto; stola; mozzetta. |
notizie storico-critiche | Il dipinto è attribuito al pittore cremonese Francesco Boccacino da Susani nel 1831 (si veda il contributo citato in bibliografia) e tale attribuzione è ripresa nella letteratura artistica successiva fino alla scheda dedicata all’opera pubblicata da Chiara Tellini Perina in occasione della mostra tenutasi in San Maurizio nel 1982 (nella scheda, contenuta nel contributo citato in bibliografia, è riportata e sottoposta ad esame la bibliografia precedente). La studiosa propone per la pala d’altare in esame una datazione coeva alla dotazione della cappella, tra il 1725, anno della fondazione della cappella, e il 1731, anno in cui la struttura architettonica risulta terminata, ma a causa del cattivo stato di conservazione dell’opera, prima del restauro del 1998, non ne propone alcuna lettura stilistica. Il carattere ancora seicentesco del dipinto è evidente nell’impostazione su piani scalati in verticale e nella saldezza compositiva delle figure principali, ancora legata alla tradizione lombarda, mentre il colore, restituito nella sua qualità dal restauro, mostra una stesura accademica lontana dalla scioltezza settecentesca. Classicismo marattiano, cadenze della pittura genovese e intonazioni neovenziane sono i riferimenti sottolineati da Luisa Bandera (nella "Biografia" in "Pittura a Cremona dal Romanico al Settecento", Milano 1990, p. 300) per le opere di Sigismondo Francesco Boccaccino, che in una recente tesi è definito il principale pittore barocco cremonese formatosi a Roma nello studio di Maratta. Nell’opera in esame, realizzata necessariamente in una fase matura, tra il 1725 e il 1741 (anno della morte del pittore), Boccaccino mostra un linguaggio composto legato alla tradizione accademica appresa a Roma e pertanto rassicurante per la committenza che gli affida l’esecuzione di numerose pale devozionali per le chiese del cremonese. Un utile confronto può essere istituito con la pala della cappella di San Giuseppe per la chiesa di Sant’Ilario di Cremona nella quale sono presenti strette analogie nella impostazione, nelle tipologie delle figure e nella composizione della gloria angelica. |
bibliografia | Susani G.( 1831)p. 69; Pastore G./ Tellini Perina C.( 1982)p. 123; Bandera L.( 1989)p. 300 |
definizione | dipinto |
regione | Lombardia |
provincia | Mantova |
comune | Mantova |
ente schedatore | S23 |
ente competente | S23 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: arisi rota anna paola; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: marti giuseppinarodella giovanni; Trascrizione per informatizzazione: arisi rota anna paola (2013) |
anno creazione | 2013 |