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Opera d'arte San Contardo d'Este di Lazzoni Giovanni (1617-1618/ 1688), a Modena

L'opera d'arte San Contardo d'Este di Lazzoni Giovanni (1617-1618/ 1688), - codice 08 00194841 di Lazzoni Giovanni (1617-1618/ 1688), si trova nel comune di Modena, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalegruppo scultoreo
soggettoSan Contardo d'Este
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00194841
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, MO, Modena
datazionesec. XVII terzo quarto; 1663 - 1663 [fonte archivistica]
autoreLazzoni Giovanni (1617-1618/ 1688),
materia tecnicastucco/ modellatura/ pitturascagliola
misurealt. 250,
condizione giuridicadetenzione Ente pubblico territoriale
dati analiticiStatue in stucco, eseguite a tuttotondo, scialbate a calce di bianco. San Contardo indossa vesti da pellegrino, una tunica succinta e il manto intorno ai fianchi. La mano destra è sul petto mentre la sinistra tiene un bastone. Un Angioletto regge la corona e lo scettro. La nicchia mostra ornati architettonici a volute, una cornice di fogliami; è sormontata da un cartiglio in scagliola nera che a sua volta è sovrastato da una cimasa spezzata con un Cherubino.Personaggi: San Contardo d'Este; Angelo.
notizie storico-criticheLa trasformazione dell'interno di Sant'Agostino avvenne tra il 1662 e il 1663 per desiderio della duchessa Laura Martinozzi, vedova di Alfonso IV d'Este per eternare, mediante uno stabile scenario di glorie familiari, i grandiosi funerali del marito. La chiesa diventò così un vero teatro visivo, una fastosa scenografia barocca. Le vicende della realizzazione e i numerosi interventi di vari artisti sono raccolti, e arricchiti dalla completa bibliografia, da E. Riccomini (1972). L'impresa fu commissionata agli stuccatori modenesi A. M. Costa e G. P. Piazza, come appaltatori dei lavori, che realizzarono l'opera nel breve termine del 1662-1663. Sovraintesero i pittori G. Monti e B. Bianchi coadiuvati da altri, tra i quali F. Stringa (a cui il Riccomini attribuisce il disegno di molte delle statue) e, mediante un intervento parziale, il romano L. Maschio. Tutte le vecchie fonti assegnano le tre statue del coro al romano L. Maschio, unitamente alla decorazione dell'intera chiesa, citata anche per l'interesse iconografico da L. Maini (1857). Più recentemente, E. Riccomini (1972) avanza l'attribuzione al carrarese Giovanni Lazzoni, in virtù del confronto stilistico con le statue in S. Vincenzo di Modena e in fede ad un documento di spesa del 1663 che parla di "uno scultore venuto da Massa".
committenzaMartinozzi Laura (1662 ca.)
bibliografiaVedriani L.( 1662)p. 714; Pagani G. F.( 1770); Campori G.( 1855)p. 203; Crespellani A.( 1887)p. 171; Chellini L./ Pancaldi E.( 1926)p. 95; Soli G.( 1974)v. I, p. 44; Riccomini E.( 1972)pp. 19-23, 60-63; Guida Modena( 1975); Maini L.( 1857)p. 12
definizionegruppo scultoreo
regioneEmilia Romagna
provinciaModena
comuneModena
ente schedatoreS28
ente competenteS28
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Garuti A.; Funzionario responsabile: Fossi M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Berselli E. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Berselli E. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1976
anno modifica2006

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