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Opera d'arte San Domenico resuscita un bambino di Tiarini Alessandro (1577/ 1668), a Bologna

L'opera d'arte San Domenico resuscita un bambino di Tiarini Alessandro (1577/ 1668), - codice 08 00024726 di Tiarini Alessandro (1577/ 1668), si trova nel comune di Bologna, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, sesta cappella a destra, parete destra (cappella di S. Domenico)
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bene culturaledipinto
soggettoSan Domenico resuscita un bambino
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00024726
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, BO, Bolognap.zza S. Domenico, 13
contenitorechiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, sesta cappella a destra, parete destra (cappella di S. Domenico)
datazionesec. XVII ; 1614 - 1615 [documentazione; bibliografia]
autoreTiarini Alessandro (1577/ 1668),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 650, largh. 360,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiIn basso al centro, sopra un tavolo con tovaglia bianca, giace il bambino miracolato, di scorcio, in atto di tendere le braccia alla madre; dietro la quale c'è il padre che protende le braccia aperte verso il Santo; dietro i due, una giovane donna spalanca le braccia. Il Santo è ritto a sinistra, di profilo, con la mano sinistra tesa verso il bambino che un monaco, arretrato, regge con le mani. Un servo, in vesti rosse e verdi, è piegato a terra a baciare un piede del Santo; in primo piano, un cane bianco e nero guarda la scena. A destra è inginocchiata una donna a mani giunte; figure maschili sono in atto di stupore. Nel fondo a sinistra un alto porticato tuscanico, di scorcio, davanti al quale è un drappeggio di tenda scura; nel centro, edifici più bassi sui quali appare una gloria di grandi angeli con gigli, palme e un libro aperto, su nubi.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheE' una delle migliori opere del Tiarini, eseguita fra il novembre 1614 e il 5 giugno 1615, dopo il soggiorno a Firenze, dove fu immatricolato tra i pittori locali dal 1599 al 1606. Il bel dipinto, che è ampiamente citato da tutta la tradizione critica, risente dei contatti con la pittura bolognese di Ludovico Carracci e dei suoi discepoli che "lo porteranno a caricare il chiaroscuro e a complicare le composizioni con ricerche di effetti drammatici spettacolari" (Borea), e mostra "spunti di naturalismo caraveggesco" tratti da Spada (Stanzani). La composizione, con la scena ambientata sul primo piano davanti a monumentali architetture porticate e in rapida prospettiva a fuoco centrale, con le case sullo sfondo e la gloria d'angeli che scende dalla destra del dipinto, è palesemente ispirata alla pala rappresentante la "Probatica piscina" (Bologna, Pinacoteca Nazionale) realizzata da Ludovico nel 1595-1596 per la chiesa di San Giorgio in Poggiale.
bibliografiaMalvasia C. C.( 1969)p. 149, 223/17; Gnudi C.( 1957)p. 65; Alce V.( 1958)pp. 398-399; Alce V.( 1982)p. 37; Benati D.( 1989)v. I p. 225; Stanzani A.( 1992)v. I pp. 131-138; Pirondini M.( 1994)pp. 293-334; Borea E.( 1975)p. 94; Feigenbaum G.( 1993)p. 94 n.
definizionedipinto
regioneEmilia Romagna
provinciaBologna
comuneBologna
indirizzop.zza S. Domenico, 13
ente schedatoreS08
ente competenteS08
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Varignana F.; Funzionario responsabile: D'Amico R.; Trascrizione per informatizzazione: Sabbatini S. (1997); Aggiornamento-revisione: Sabbatini S. (1997), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Orsi O. (2006), Referen
anno creazione1983
anno modifica1997; 2006
latitudine44.489800
longitudine11.343435

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