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bene culturale | dipinto |
soggetto | San Filippo Neri ha la visione della Madonna con Bambino |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00305351 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, FirenzeNR (recupero pregresso) |
contenitore | certosa, cistercense, Certosa di S. Lorenzo al Monte, Certosa di S. Lorenzo al Monte, NR (recupero pregresso), refettorio attuale |
datazione | sec. XIX ; 1800 (ca.) - 1861 (ante) [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito toscano(contesto) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 141, largh. 99, |
condizione giuridica | proprietà Stato, in consegna al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Filippo Neri. Abbigliamento. Abbigliamento religioso: pianeta. Attributi: (San Filippo Neri) gigli; libro. Figure: cherubini. |
notizie storico-critiche | Il dipinto è una copia della tela di Guido Reni ancora oggi conservata nella sua sede originaria: la stanza privata del santo nella chiesa romana di S. Maria in Vallicella, per la quale venne dipinta nel 1614. L' opera del Reni, di enorme fortuna, ha generato numerosissime copie tra le quali quella nella chiesa di S. Filippo a Fossombrone e quella nella sagrestia della cattedrale di Toledo (per le numerose copie esistenti in Spagna cfr. A. E. Perez-Sanchez, Pintura italiana del Siglo XVII en España, p. 190), oltre ad alcune in materiali e su supporti diversi come il mosaico nella cappella dedicata al santo nella navata sinistra della chiesa di S. Maria in Vallicella o il piccolo dipinto su rame nella villa medicea del Poggio Imperiale. Una versione identica,ritenuta copia dal Cochin, ma di mano del Reni a giudizio di Pepper è quella nella chiesa dei Gerolamini di Napoli. Ben nota, inoltre, l' incisione di Luca Ciamberlano, la cui data, 1615, costituisce il termine ante quem per l' originale; si conoscono inoltre uno studio per la figura del Santo in controparte e per le mani (Louvre, Inv. 8912) che forse costituiva uno studio per l' incisione di Ciamberlano e un disegno derivato dall' originale, ma non di Reni, agli Uffizi (Inv. 1581 F). La copia della Certosa, ricordata in situ dal Bacchi e dalla guida anonima del 1861, presenta un' evidente semplificazione nella decorazione del piviale che nella tela romana ha un disegno a grandi fiori ricamati, motivo prettamente seicentesco che si ritrova su numerosi tessuti databili a tutto l' arco del secolo. Il modulo geometrico riprodotto contribuisce insieme con la perdita dell' espressività rispetto all' originale, a datare la copia al secolo XIX. |
bibliografia | Guida venerabile( 1861)p. 46; Bacchi G.( 1930)p. 155; Pepper S.( 1988)pp. 234-235 n. 42; Guido Reni( 1988)p. 63 n. 16; Oggetti arte( 1990)pp. 56-57 n. 35 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
toponimo | Galluzzo (frazione) |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
rapporto | RAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: copia, Autore opera finale/originale: Reni Guido, Data opera finale/originale: , Collocazione opera finale/originale: RM/ Roma/ Chiesa di S. Maria in Vallicella, |
ente schedatore | S17 |
ente competente | S128 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Natalini L.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Torricini L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1994 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.779926 |
longitudine | 11.245030 |