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Opera d'arte San Giovanni Battista di Merisi Michelangelo detto Caravaggio (1571-1572/ 1610), a Roma

L'opera d'arte San Giovanni Battista di Merisi Michelangelo detto Caravaggio (1571-1572/ 1610), - codice 12 01007596 di Merisi Michelangelo detto Caravaggio (1571-1572/ 1610), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo Corsini, via della Lungara, 10, Galleria Corsini, terza sala
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bene culturaledipinto
soggettoSan Giovanni Battista
tipo schedaOA_3.00
codice univoco12 01007596
localizzazioneItalia, Lazio, RM, Romavia della Lungara, 10
contenitorepalazzo, Palazzo Corsini, via della Lungara, 10, Galleria Corsini, terza sala
datazionesec. XVII ; 1606 (ca.) - 1606 (ca.) [analisi stilistica]
autoreMerisi Michelangelo detto Caravaggio (1571-1572/ 1610),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 97, largh. 131.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Corsini
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: San Giovanni Battista. Attributi: (San Giovanni Battista) croce di canne.
notizie storico-criticheLa citazione più antica del dipinto si ha nell'inventario del principe Bartolomeo Corsini del 1784 dove è così descritto: "un San Giovanni Battista, stile del Caravaggio"(Papini 1998). La notizia è molto importante perché permettere di collegare la tela al matrimonio dello stesso principe con Maria Felice Colonna-Barberini ed è possibile quindi che l'opera abbia una provenienza Colonna o Barberini, entrambe famiglie che ebbero stretti rapporti con l'artista. L'ipotesi è avvalorata dal fatto che in una lettera del 1744 e cioè prima delle nozze suddette, il cardinale Neri Corsini confessa di non possedere dipinti dell'artista ad eccezione della Madonna con bambino ora attribuita ad Orazio Gentileschi (Alloisi 2000). La maggior parte degli studiosi sono concordi sull'autografia dell'opera, anche se non mancano le eccezioni, ultime in ordine di tempo quelle di Moir(1976), Spear (1979) e di Hibbard (1983) per cui si tratterebbe di una buona pittura di seguace. Longhi, a cui si deve l'attribuzione al Caravaggio del dipinto, proponeva inoltre una datazione tra il 1597-98 (1943; 1951) spostata successivamente tra il 1598-99 (1952), che si è andata progressivamente spostando verso la fine del soggiorno romano. Al 1602-04 (Mahon 1952; Cinotti 1971); al 1605 (Cinotti 1983; 1991); al 1606 (Marini 1974; 1987). Solo Bologna (1992), giudicando la tela Corsini successiva al Battista Costa ma anteriore alla Deposizione Vaticana e alla Madonna dei pellegrini, proponeva una data intorno al 1601. Nel 1997 una serie di indagine diagnostiche hanno fornito preziose indicazioni sulla tecnica usata per il dipinto, che appaiono in perfetto accordo con quanto si conosce delle tecniche operative utilizzate da Caravaggio. Inoltre l'esame XRF ha riscontrato molte analogie tra la composizione della preparazione dell'opera e quella della Madonna dei Palafrenieri, datata al 1605. Anche la Gregori nel 1991, in occasione della mostra di Firenze e Roma, aveva sottoposto l'opera ad una serie di esami, notando molte affinità con il S. Girolamo di Malta, anche questa opera tarda del Caravaggio. A questo punto un'esecuzione intorno al 1606 appare la più probabile.
bibliografiaPapini M. L.( 1998)p. 183
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzovia della Lungara, 10
ente schedatoreS50
ente competenteS50
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Alloisi S.; Funzionario responsabile: Alloisi S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/Ascenzi V. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/Ascenzi V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1990
anno modifica2006
latitudine41.893330
longitudine12.466925

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