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Opera d'arte San Giovanni Battista predica nel deserto a Firenze

L'opera d'arte San Giovanni Battista predica nel deserto - codice 09 00034910 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi
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bene culturaledipinto
soggettoSan Giovanni Battista predica nel deserto
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00034910
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia di S. Salvi, 43
contenitoremonastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi
datazionesec. XVIII prima metà; 1700 - 1749 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito fiorentino(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurecm., alt. 46.5, largh. 32,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: san Giovanni Battista. Attributi: (san Giovanni Battista) croce con cartiglio. Figure: uomini.
notizie storico-criticheInventariata nel 1881 come anonimo del secolo XVI e nel 1890 come veneziano del Seicento, la tela trae spunto da un noto dipinto di Tiziano (Venezia, Galleria dell'Accademia) databile al 1545-1550 ca. e presente fino al 1807 in Santa Maria Maggiore a Venezia. L'anonimo artista riprende esattamente (tranne che per la mancanza del cartiglio avvolto intorno alla croce) l'impostazione e la posa del Santo aggiungendovi, di proprio, le figure dei vecchi che nell'espressione corrucciata e nel profilo grifagno sembrano avere alle spalle una meditazione di Salvator Rosa. Tuttavia, per la stesura sottile e per i toni acquarellati e tenui del colore, l'opera appartiene certamente già al Settecento e trova confronti in un ambito fiorentino attiguo a Giovan Domenico Ferretti (1692-1768). Rimandano a questo artista la resa plastica risentita delle anatomie e l'impostazione della scena che ricorda quella del "Serpente di bronzo" (New York, collezione Mortan B. Harris) databile, grazie al suo pendant con "S. Pietro liberato dal carcere" (Berlino, Stadtliche Museum,Gemaldegalerie) al 1736. Nel "Serpente di bronzo", e soprattutto nelle figure dei vecchi, si ravvisa una volontà espressiva caricaturale che si ritrova nel quadro di S. Salvi, fiorentino anche nella matrice fra Gherardini e Sebastiano Galeotti ostentata dalla resa dei panneggi della figura, in basso a destra. Testimone della influenza della pittura veneta sulla pittura fiorentina del Settecento, l'opera si data nella prima metà di questo secolo.
bibliografiaWethey H. E.( 1969-1975); Ewald G.( 1976)
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia di S. Salvi, 43
rapportoRAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: copia, Autore opera finale/originale: Vecellio Tiziano, Data opera finale/originale: , Collocazione opera finale/originale: VE/ Venezia/ Galleria dell'Accademia,
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Turrini S.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Acordon A. (1995), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1974
anno modifica1995; 2006
latitudine43.803968
longitudine11.275909

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