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bene culturale | dipinto |
soggetto | San Girolamo |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 03 00178044 |
localizzazione | Italia, Lombardia, CO, Comovia A. Diaz, 84 |
contenitore | palazzo, museo, Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, via A. Diaz, 84, Magazzino |
datazione | sec. XVI ; 1570 - 1570 [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito italiano (?)(analisi stilistica) |
materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
misure | alt. 36, largh. 25.5, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Como |
dati analitici | San Girolamo. Una velatura di lacca garance sulle terre verdi e brune della caverna conferisce al dipinto un tono caldo che culmina nel carminio del mantello, molto movimentato, ai fianchi del santo, e del cappello cardinalizio.Personaggi: San Girolamo. Attributi: (San Girolamo) teschio; cappello cardinalizio; crocifisso. Figure: angelo. Oggetti: corona di fiori. Elementi architettonici: fusti di colonne. |
notizie storico-critiche | Il dipinto è passato di proprietà a varie nobili famiglie (vedi iscrizioni sul verso) ed è pervenuto al museo nel 1945 per un deposito della Questura di Como (al fine di assicurarne la conservazione) insieme ad altri dipinti per essi venne istituita una nuova sala, col numero XVI a). L'attribuzone a G. C. Procaccini, che figura generalmente sui documenti del museo, non concorda con quanto appare abbastanza eclettica; vi sono riferimenti a rappresentazioni dureriane del santo in alcuni particolari (testa: vedi puntasecca; mano: vedi dipinto al Museo Naz. di Lisbona, rispettivamente illustraz. n. 202 e n. 252 in E. Panovsky: La vita e le opere di A. Durer, Milano, 1979) ma il gesto convenzionale della meditazione, non è risolto in armonia col movimento della figura: anzitutto l'articolazione della figura mostra un impaccio lontano dai modi del Procaccini; nordico è il fluire delle linee del mantello (in risvolti che saranno tipici dei lombardi); la luce dorata che dall'angiolino piove sul santo fa pensare all'ambiente emiliano. Si potrebbe ipotizzare una attribuzione al periodo preclassicista del fiammingo Denijs Calvaert (1540- 1619), che giunge a Bologna nel 1562 e che poi, tra il 1570/ 72 si reca a Roma, interpretando le sigle sul verso della tavolaletta: D.(ionisi) (F)iamingo), come usava firmare. Poterbbe consigliare l'attribuzione i seguenti elemeneti: i tratti fisiognomici sono simili a quelli di figure di suoi disegni (al Louvre: Giacobbe abbevera il gregge di Rachele); l'alluce è molto staccato dalle altre dita, tratto tipoco dell'artista secondo S. Bergmans (Denis Calvart, Bruxelles, 1934) che lo dice anche, agli inizi, poco padrone dell'anatomia.Bibliografia: Museo Civico: registro ingressi: 1945, n. 1272; protocollo: 1945, 27/ 6, n. 58; catalogo sale (s. d.; 1936 ca.): p. 168, n. 3, sala XVI A, istituita per i depositi nel 1945; registro: "Dipinti vari e incisioni esistente in magazzino": n. 3 dell'elenco: "Dipinti (in deposto presso museo) di proprietà della Questura di Como" Restauri: Nel 1912 da Giovanni Carlo Gallarati Scotti e da Prof. Silvestri, come indica iscrizioni nel verso.Acquisizione: deposito alla Questura di Como nel 1945. |
definizione | dipinto |
regione | Lombardia |
provincia | Como |
comune | Como |
indirizzo | via A. Diaz, 84 |
ente schedatore | S27 |
ente competente | S27 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Lopez M. C.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010); Aggiornamento-revisione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1980 |
anno modifica | 2010 |
latitudine | 44.309905 |
longitudine | 10.135848 |