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bene culturale | dipinto |
soggetto | San Girolamo penitente |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00305242 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, FirenzeNR (recupero pregresso) |
contenitore | chiesa, monastica cistercense, Chiesa di S. Maria, Certosa di S. Lorenzo al Monte, NR (recupero pregresso), cripta, navata laterale, cappella di destra |
datazione | sec. XVII primo quarto; 1600 (ca.) - 1620 (ca.) [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito fiorentino(analisi stilistica) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 180, largh. 140, |
condizione giuridica | proprietà Stato, in consegna al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: San Girolamo. Oggetti: crocifisso; libri; teschio; sasso; rocce. Insegne ecclesiastiche: galero cardinalizio. Paesaggi. |
notizie storico-critiche | Per questo dipinto e per il pendant di fronte raffigurante San Francesco, si presentano dei problemi attributivi e di datazione. L'inventario del Pini non ricorda nella cripta i due dipinti. Fa menzione per la cappella di destra della presenza di un dipinto con santo eremita, volto a sinistra con libro aperto, descrizione che non corrisponde a nessuno dei due. Il bacchi li ricorda entrambi indicandoli come opera di Giovanni Bertazzoni, un pittore e calcografo dell'Ottocento, del quale abbiamo pochissime notizie, e addirittura suggerisce la data 1845. In realtà il Bertazzoni secondo l'inventario del 1885 sembra aver eseguito l'affresco con Tobiolo e l'angelo nella cappella di Tobia, e a questo è forse dovuta la confusione del Bacchi. I due dipinti possono a mio parere identificarsi con due descritti nell'inventario del 1885, come giunti in Certosa dal Convento di Sant'Apollonia nel 1876, indicati come un San Girolamo e un San Francesco in atto di adorare il Crocifisso in tutto simili, comprese le dimensioni 120 x 79. I dipinti sistemati sugli altari misurano circa cinquanta cm in più sia in altezza che in larghezza, ma evidenziano entrambi una vistosa integrazione con relativa ridipintura per adattarli agli altari. Stilisticamente sembrano essere opera dello stesso artista, e sono databili all'ambito toscano verso i primi del Seicento: è evidente, soprattutto nelle nature morte e nel paesaggio l'influsso del Ligozzi. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze |
bibliografia | Bacchi G.( 1930)p. 99; Certosa Galluzzo( 1982)p. 274 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
toponimo | Galluzzo (frazione) |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S17 |
ente competente | S128 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Romagnoli G.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Torricini L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1994 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.779926 |
longitudine | 11.245030 |