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bene culturale | dipinto |
soggetto | San Giuseppe e Gesù Bambino |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00304132 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenze |
datazione | sec. XIX ; 1892 - 1892 [data] |
autore | Bellandi Ernesto (1842/ post 1913), |
materia tecnica | intonaco/ pittura a tempera |
misure | alt. 160, largh. 100, |
condizione giuridica | detenzione Ente pubblico territoriale |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: San Giuseppe; Gesù Bambino. Attributi: (San Giuseppe) verga fiorita. Attributi: (Gesù Bambino) globo. Abbigliamento: all'antica. |
notizie storico-critiche | Il dipinto viene eseguito tre anni dopo la morte di Joseph Fisher (1817-1889), primo membro della famiglia sepolto in cappella (Registro delle Sepolture, 1854-1905); la scelta della raffigurazione di San Giuseppe è dunque legata al nome del defunto. Si tratta di un'opera matura dell'artista fiorentino Ernesto Bellandi, che, pur partendo da un insegnamento accademico purista, di cui quest'opera a carattere religioso è un tipico esempio (si veda l'uso marcato del disegno nelle pieghe del panneggio), volge verso una pittura allegorica - simbolista influenzata dal gusto pittorico internazionale. Fondamentale per la diffusione di tale gusto fu la presenza in Toscana di artisti come Arnold Böcklin, Alma-Tadema, Alfred Müller, Spencer Stanhope, John Singer Sargent e di alcune esposizione come la Festa dell'arte e dei Fiori (1896) che introdussero la pittura atmosferica, tonale, allegorica dell'arte tedesca, inglese e francese. Esempi di questo genere di pittura nell'opera del Bellandi, che fu molto richiesto per grandi imprese decorative, sono la decorazione della cupola del Teatro Bellini di Catania (1880), del Teatro di Bastia, del Villino Ferrari-Corbelli a Firenze (1884) della cappella Orlando al Cimitero di Livorno. Nel 1900 partecipò con il dipinto "Ave Maris Stella" (Associazione Artisti Italiani, 1909, n.19) al primo concorso Alinari, mentre nel secondo ricevette il terzo premio per un disegno con episodio della Divina Commedia ("...e nell'idolo suo si trasmutava", 1979, ff. 56-59). Il Bellandi ebbe il merito di tentare, anche nella pittura decorativa, di uscire dallo stereotipo dell'accademia, ispirandosi al più aggiornato simbolismo europeo. |
bibliografia | Catalogo opere( 1880)p. 12, n. 121; De Gubernatis A.( 1892)pp. 45-47; Firenze oggi( 1896)p. 296; Raccolta opere( s.d.)p. 8, nn. 50-54; Associazione artisti( 1908)p. 71; Associazione artisti( 1909); Castelletto Saleggio( s.d.)p. 30; Idolo suo( 1979)pp. 55- |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
ente schedatore | S17 |
ente competente | S128 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Baldry F.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Janni M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1994 |
anno modifica | 2006 |